Transazione energetica in Danimarca. A tutto eolico
Per il processo di transizione energetica la Danimarca ha un piano ambizioso: ridurre del 70% le emissioni di gas serra (rispetto ai livelli del 1990), entro il 2030 e, per la stessa data, aumentare l’energia rinnovabile fino a coprire il 100% dell’elettricità e il 55% del consumo complessivo.
Considerando che già metà del consumo energetico nazionale proviene da fonti rinnovabili, il Paese è sulla buona strada. E continua, come fa dagli anni Settanta nel Novecento, a investire nell’eolico, convogliandovi risorse pubbliche e private, tanto da vantare il primato tra i paesi dell’OCSE e la posizione di apripista per soluzioni innovative.
A oggi sono 19 i progetti eolici che la Danimarca ha pianificato per i prossimi 5 anni, con un investimento totale di 10 miliardi di dollari.
Nel 2021 ha inaugurato il più grande parco eolico della Scandinavia il Kriegers Flak, con una capacità di fornire energia per il consumo di 600mila famiglie danesi e aumenterà la produzione complessiva eolica della nazione del 16%.
A tambur battente seguono i seguenti 4 progetti da realizzare entro la fatidica data del 2030: Il Parco eolico offshore Thor; Le isole energetiche; Parchi eolici offshore, Vesterhav Nord & Vesterhav Syd e il Veddum Kaer Onshore.
Vediamoli nel dettaglio.
Parco eolico offshore Thor
Nel Mar del Nord a 20 chilometri dal fiordo di Nissum, l’offshore Thore ha una capacità di min. 800 MW e max. 1.000 MW e sarà collegato alla rete tra gli anni 2025 e 2027.
Il sito si estende su una superficie di 440 km2 e offre velocità medie del vento di 10,3 metri.
Gestito dalla Danish Energy Agency e da Energinet, deve il suo nome Thor, a Thorsminde, il villaggio più vicino sulla riva.
Le isole energetiche (Energy islands)
Le isole energetiche (Energy islands) sono una componente importante dello sviluppo dei futuri sistemi energetici danesi e segneranno, secondo la Danimarca, l’inizio di una nuova era per la generazione di energia dall’eolico offshore; in grado di fornire energia sufficiente per cinque milioni di famiglie, il sistema fornirà elettricità non solo ai danesi, ma anche alle reti elettriche dei paesi vicini.
Il piano ne prevede 2: un’isola artificiale nel Mare del Nord, che fungerà da hub per i parchi eolici offshore e che forniscono 3 GW di energia, e un’isola energetica nel Mar Baltico.
Isola artificiale del Mar del Nord (Offshore Wind Farms Vesterhav Nord & Vesterhav Syd)
Situata a 80 km (50 miglia) al largo delle coste della capitale, Copenaghen, l’isola artificiale fungerà da hub per 200 gigantesche turbine eoliche offshore e rappresenterà il più grande progetto di costruzione nella storia danese, dal costo di circa 210 miliardi di corone (34 miliardi di dollari).
Lo Stato danese ne sarà il proprietario di maggioranza e possederà almeno il 50,1% dell’isola.
Il progetto avrà all’inizio una capacità di 3 GW. Sarà poi ampliato fino a un massimo di 10 GW, coprendo il consumo di energia elettrica di 10 milioni di famiglie.
Isola nel Mar Baltico
Le apparecchiature elettrotecniche e le turbine eoliche dell’isola nel Mar Baltico saranno situate a 20 km a sud-sud-ovest della costa di Bornholm e avranno una capacità di 2 GW, corrispondendo al consumo di elettricità di 2 milioni di case.
Vesterhav Syd e Nord Eolico offshore
I parchi eolici offshore di Vesterhav Syd e Nord produrranno elettricità rispettosa dell’ambiente per l’ equivalente al consumo annuo di 380.000 famiglie danesi.
Sono in fase di sviluppo con le installazioni che avvengono nelle aree designate dallo stato danese nel 2012.
Il progetto prevede complessivamente 41 turbine che dovrebbero essere operative entro la fine del 2023.
Parco eolico onshore di Veddum Kaer
Il progetto prevede lo sviluppo di un parco eolico onshore con 8 turbine situate nel comune di Mariagerfjord, con una capacità di 4,2 MW per ogni turbina, raggiungerà la misura complessiva di 33,6 MW.
Il parco sarà dotato anche di un impianto di fotovoltaico solare da 15,2 MW, per fornire un mix ibrido di elettricità pulita.
L’inizio dei lavori è previsto per il 2023.
Perché l’eolico
La scelta della Danimarca dell’eolico, soprattutto offshore, nasce da diversi fattori: il primo è sfruttare i venti forti del Mare del Nord e del Mar Baltico e, non meno importante, per limitare l’uso del suolo, visto le sue piccole dimensioni (43. 094 km2, 1,6% di acque, per 5 840 045 di abitanti).
Paese tradizionalmente investitore in ricerca e sviluppo, ospita il gigante delle turbine eoliche Vestas, Siemens Gamesa, e Ørsted, il più grande sviluppatore al mondo di eolico offshore.
Come dicevamo ha iniziato a studiare e puntare sull’eolico dal 1970 e l’installazione della prima turbina risale al 1977.
Nel 1991 ha costruito il primo parco eolico offshore al mondo.
Secondo le Renewable Capacity Statistics 2021 dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), la capacità installata in Danimarca di energia eolica è di 6.235 MW.
I posti di lavoro
Non stupisce, dunque, che il settore eolico garantisca migliaia di posti di lavoro.
Uno studio pubblicato da Danish Shipping, Danish Energy Agency e Wind Denmark nel giugno 2020, sostiene che ogni 1 GW di eolico offshore installato in Danimarca garantisce 14.600 posti di lavoro a tempo pieno.
Gli altri
Gli altri paesi del gruppo dell’Europa settentrionale nell’Unione Europea che investono nel settore dell’eolico offshore sono: Norvegia, Svezia, Olanda e Regno Unito.
In Italia l’energia fornita dalle fonti rinnovabili copre il 37% dei consumi, con una produzione di circa 116 TWH (dati forniti dalla società pubblica GSE – Gestore dei servizi energetici – 2020)
Immagini: 1 e 2) Danimarca, progetto dell’isola artificiale del Mare del Nord, al largo delle coste della capitale, Copenaghen; 3) impianto eolico offshore