World Press Photo 2022. I vincitori regionali
Il 24 marzo sono stati annunciati i vincitori regionali del World Press Photo Contest 2022, introducendo da subito la grande innovazione del concorso. Per offrire “una varietà di prospettive da tutti gli angoli del globo” da questa edizione il Premio ha creato 6 giurie regionali corrispondenti ciascuna a Africa, Asia, Europa America del Nord e Centrale, America del Sud, Sudest asiatico e Oceania portando a 2 momenti distinti l’ assegnazione dei Premi: i vincitori regionali prima, quelli dell’anno poi.
Ogni giuria regionale esamina e seleziona i lavori realizzati nella propria area geografica per le categorie portate alle seguenti 4: foto singole, storie, progetti a lungo termine e open format, ossia documentari brevi e altre produzioni visive. L’ultima parola spettarà poi alla giuria mondiale
Complessivamente per questa edizione sono state selezionate 64.823 candidature di 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi, i vincitori regionali poi scelti dalla giuria mondiale sono stati 24 fotografi provenienti da 23 paesi: Argentina, Australia, Canada, Colombia, Bangladesh, Brasile, Ecuador, Egitto, Francia, Germania, Grecia, India, Indonesia, Giappone, Madagascar, Messico, Paesi Bassi, Nigeria, Norvegia, Palestina, Russia, Sudan e Thailandia.
Il prossimo 7 aprile saranno invece annunciati i vincitori della foto, della storia, del progetto a lungo termine e dell’open format dell’anno. Come di consueto tali immagini costituiranno la mostra itinerante che sarà inaugurata il successo 15 aprile alla Nieuwe Kerk di Amsterdam, nei Paesi Bassi, per poi proseguire, facendo tappa in più di 50 Paesi.
Africa
Proteste in Sudan
categoria: singolo – fotografo: Faiz Abubakr Mohamed
Khartoum, Sudan, 30 dicembre 2021. Una donna lancia un lacrimogeno sparato alle forze di sicurezza, durante una protesta contro il colpo di stato militare.
La guerra degli Zebù
categoria: progetti a lungo termine – fotografo: Rijasolo per Riva Press
Per decenni, la popolazione rurale del Madagascar occidentale e meridionale ha vissuto nella violenza causata dai furti di zebù, una sottospecie di bovini, considerata di grande valore. Le diseguaglianze economiche e la crisi alimentare hanno esacerbato i furti, fino a scatenare scontri fra le comunità e i dahalo, i ladri di zebù.
Lo stesso fotografo è un cittadino malgascio e percepisce il furto di zebù come una questione di reale preoccupazione sociale nella vita rurale del suo Paese.
Paura di andare a scuola
categoria: storie – fotografo – Sodiq Adelakun Adekola, Agence-France Presse
27 febbraio 2021, Aminah Labaran (nome di finzione) piange a casa, a Jangebe, nello stato di Zamfara, nord-ovest della Nigeria, il giorno successivo al rapimento delle 2 sue figlie.
Uomini armati, apparentemente di un gruppo di banditi, hanno strappato 279 ragazze dai dormitori nel cuore della notte, alla Government Girls Secondary School del villaggio.
Asia
Il cinema di Kabul
categoria: storie – fotografo – Bram Janssen per Associated Press
Gul Mohammed, impiegato presso il Cinema Ariana di Kabul, in Afghanistan, posa per una fotografia quasi tre mesi dopo che i talebani hanno chiuso il cinema. Anche la cultura è una vittima della guerra.
Dopo la presa da parte dei talebani nell’agosto 2021, il cinema è chiuso e il suo staff in un limbo, in attesa di sapere se i talebani, fondamentalisti islamici, permetteranno la proiezione di film. Il cinema era in funzione dal 1960.
Guerra senza fine
menzione d’onore – fotografo Dar Yasin per Associated Press
Violenze e disordini continuano in Kashmir a seguito di una disputa tra India e Pakistan che risale all’indipendenza dalla Gran Bretagna e alla spartizione della regione nel 1947.
Entrambe le nazioni rivendicano il Kashmir nella sua interezza. Da tempo separatisti chiedono che al Kashmir venga data l’indipendenza.
Europa
M + T
menzione d’onore – fotografa Maria Gelman
Una storia d’amore. Minya e Tatyana, entrambe di 50 anni e con sindrome di Down vivono nel centro sociale di Svetlana, che ospita persone con disagi mentali, così come i loro mentori e volontari. Svetlana non è un manicomio o una clinica: ogni residente è valutato come persona e tutti lavorano per il bene comune. La fotografa dopo aver visitato il centro, dal 2016 vi trascorre alcuni giorni ogni due mesi: un ‘esperienza diventata parte della sua vita. Questo è un progetto collaborativo: alcuni scatti sono stati fatti dalla stessa Tatyana.
America del Nord e del Centro
Le persone che nutrono gli Stati Uniti
categorie: storie – fotografo Ismail Ferdous per Agence VU’
José siede nella sua stanza con sua sorella Sara, a Sioux Falls, South Dakota, USA. José ha lavorato in un impianto di confezionamento della carne fino a quando non ha contratto COVID-19 nell’aprile 2020. È stato in ospedale con un ventilatore per cinque mesi e usa ancora una bombola di ossigeno. Anche Sara lavorava in fabbrica, ma se ne andò per diventare una donna delle pulizie. Si prese cura di suo fratello durante la sua malattia.
Scuola residenziale di Kamloops
Ambra Bracken per il New York Times
Abiti rossi appesi a croci lungo una strada commemorano i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School, un’istituzione creata per assimilare i bambini indigeni, in seguito al rilevamento di ben 215 tombe non contrassegnate, Kamloops, nella British Columbia.
Sud – est asiatico e Oceania
Fionde
categorie: singolo di anonimo pubblicata dal New York Times
Myanmar, 28 marzo 2021, i manifestanti usano fionde e altre armi fatte in casa in uno scontro con le forze di sicurezza a Yangon.
Le immagini sono tratte dal sito ufficiale World Press Contest 2022