Ruggini, fantasie di vecchi rottami. L’arte di Cesare Lauri

Cesare Lauri ha una personalità eclettica: è educatore ambientale del Parco regionale dell’Appia Antica a Roma, suonatore di zampogna, disegnatore, acquarellista e, soprattutto, scultore ardito e fantasioso, capace di ridare vita a vecchi rottami di ferro e di legno che l’artista recupera ai bordi delle strade o nelle vecchie stalle di campagna.

Lauri recupera attrezzi dismessi che, con l’acume e la visionarietà del suo estro, trasforma in pregevoli sculture e riuscendo al tempo stesso a recuperare la storia primaria di quegli oggetti che raccontano le vicende contadine di un territorio e della sua comunità. Lauri, infatti, nonostante viva e lavori a Roma da tempo non ha mai reciso le sue radici rurali (è nato a Jenne sui Monti Simbruini, catena appenninica al confine tra il Lazio e l’Abruzzo), che narra e tramanda dando un presente a questi oggetti del passato ed elevandoli a opere d’arte, li proietta nel futuro.

“Sono sempre stato incuriosito dagli attrezzi, gli ingranaggi e le parti meccaniche arrugginite, specie se appaiono come rottami disaggregati e la loro originaria funzione è quasi misteriosa” racconta Cesare Lauri che con gli anni ha iniziato a recuperare i rottami abbandonati “destinati all’oblio” vedendo in loro forme nuove “è così accade che un forcone si trasformi in uccello” termina l’artista.

Dal suo peculiare raccattare la materia prima è sorto il titolo Ruggini per la mostra delle sue opere – ai suoi ultimi giorni – allestita presso la Sala Nagasawa della Cartiera Latina nel Parco Regionale dell’Appia Antica.

 

Immagini: Roma, Cartiera Latina mostra ‘Ruggini’ opere dello scultore Cesare Lauri;  1) scultura ‘Ettore’; 2) Cesare Lauri; 3-14) opere di Lauri fotografate da abbanews.eu

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