Storia di un oblio. Il ritrovamento del castello dell’Hermine

Si credeva perduto per sempre. Invece il castello medioevale dell’Hermine, a Vannes (Distretto di Morbihan), simbolo della storia bretone ma del quale rimanevano soltanto poche testimonianze scritte, è emerso all’improvviso durante gli scavi preliminari compiuti dall’ Istituto nazionale per la ricerca archeologica preventiva (INRAP), nel luogo scelto per l’edificazione del Museo delle Belle Arti, nel 2025.

Il castello è stata la residenza principale dei duchi di Bretagna durante i secoli XIV e XV.

Hermine, la residenza principale nei secoli XIV e XV

La positività della diagnosi archeologica compiuta nel 2021 ha dato il via, nel febbraio 2023, ai lavori di scavo.

Tuttavia gli archeologi non si aspettavano di scoprire a diversi metri di profondità (dai 2,5 a 4 metri) dal terrapieno, i resti “imponenti” dell’edificio storico, come ha riferito l’archeologo Rozenn Battais, composti dalla sua facciata ornata, torri, diversi ambienti, scale, corridoi, un fossato, un ponte che lo collegava alla città.

Una quantità di resti – ha spiegato l’INRAP – che ha permesso di abbozzare una prima pianta dell’edificio storico, che si è rilevata simile a quella del castello di Suscinio Morihan, la residenza di campagna dei duchi e modello molto diffuso a partire dalla seconda metà del XIV secolo.

Una costruzione di alto livello per architettura e materiali

Gli archeologi hanno osservato l’omogeneità dei materiali utilizzati per la costruzione del castello e la standardizzazione dei moduli “che dimostra una padronanza di gestione del cantiere lungo tutta la catena operativa, dall’estrazione della pietra alla sua messa in opera”.

Le pietre, infatti, recano un centinaio di segni distintivi delle maestranze a dimostrazione di un “programma architettonico coerente e controllato”; il committente seppe “circondarsi dei migliori ingegneri e artigiani delle epoca” e li finanziò a dovere.

Il Conquistatore che portò la pace nella città fondata dai veneti

Il castello venne fortificato intorno al 1380, il committente era il duca Giovanni di Bretagna IV (a volte chiamato Giovanni V – (1345-1399), detto anche  il Conquistatore, che nel 1365  firmò il primo il Trattato di Guérande, ponendo fine al ventennale conflitto con la rivale famiglia Penthièvre, per il ducato della Bretagna.

Sostenuto dagli inglesi (mentre i Penthièvre lo erano dai francesi), Giovanni seppe dare alla Bretagna governo e istituzioni moderne, compresa una diplomazia indipendente e vigore allo sviluppo della città, che, nota a margine, venne fondata dai veneti nel corso della loro lenta migrazione dopo la loro sconfitta subita da Giulio Cesare nel 56 a.C…

L’edificazione del castello dell’Hermine, oltre a rientrare nel piano di rafforzamento e costruzione delle fortezze lungo tutto il ducato, portava la città ad espandersi a sud dei bastioni, una zona paludosa ancora  poco sviluppata, con un programma di urbanizzazione che ne raddoppiò la superficie.

Una mente colta e illuminata quella di Giovanni che sembra ritrovarsi nella finezza ed eleganza dei resti del castello e di tutto il suo lascito.

La galleria fotografica

Al link che riportiamo di seguito – inrap.fr.vannes –le-chateau-hermine  – gli interessati troveranno video degli archeologi e una galleria di fotografie (inclusa quella pubblicata in alto),  inerenti ai lavori di scavo e ai ritrovamenti architettonici e di vettovaglie, monete, gioielli e persino mobili di un tratto di storia che si credeva perduta nell’oblio.

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