Metti, un italiano a Parigi. Giovanni Boldini, i piaceri e i giorni
Un italiano a Parigi. Non uno qualunque e tutt’altro che sconosciuto nella Ville Lumière che durante la Belle Époque seppe riconoscerlo e coronarlo come suo brillante interprete.
Infatti, all’opera del pittore ferrarese Giovanni Boldini (1842 – 1931) – fra le glorie di quella epoca a cavallo tra il XIX e il XX secolo, gioiosa e artisticamente feconda – la capitale francese dedica un’ importante monografia, dopo oltre 60 dalla sua ultima retrospettiva francese.
Les Plaisirs et les Jours’ (I Piaceri e i Giorni) s’intitola la mostra con i famosi ritratti realizzata dall’artista italiano che seppe creare un raffinatissimo ideale femminile al quale le sue committenti dell’alta società si adeguarono – comprensibilmente – di buona lena. E doppiamente emblematico I Piaceri e i Giorni, perché oltre a rifarsi anche allo stile di vita di Boldrini, che fra aristocratici e ricchi borghesi seppe muoversi con estrema disinvoltura – così come seppe mettere a frutto queste altolocate amicizie -, cita una raccolta di poemi in prosa dello scrittore Marcel Proust, del quale quest’anno ricorre il centenario della morte e di cui Boldini fu amico.
I ritratti parigini di Boldini della Belle Époque sono “altrettanti equivalenti pittorici dei personaggi di Alla ricerca del tempo perduto, il capolavoro di Proust” osservano gli organizzatori della mostra, così come restituiscono a Parigi la gloria di quegli anni: capitale all’avanguardia della modernità, capitale dell’arte e della cultura, capitale della moda.
Le 150 opere tra dipinti, disegni, incisioni, accessori di moda, prestati da musei internazionali e dalle collezioni private, riunite presso il Petit Palais, ripercorrono in modo crono-tematico l’iter della carriera del pittore ferrarese, dalla sua formazione italiana, avvenuta a Firenze in compagnia dei macchiaioli e dove strinse amicizia con i ricchi stranieri che vi risiedevano che presto apprezzarono il suo talento. Fra gli amici stranieri di Firenze vanno citati il francese Marcellin Desboutin, pittore e vivace intellettuale e Walter e Isabella Falconer; con quest’ultima Boldini instaurò un’appassionata relazione che non gli impedì di coltivare gli affari con il marito, il quale nel 1867 lo invitò all’Esposizione Universale, dandogli la possibilità di vedere Parigi per la prima volta.
Uomo ambizioso e destro ma di sicuro talento, come dimostrano le parole che il collega macchiaiolo Telemaco Signorini gli dedicò su un giornale specializzato dell’epoca all’esposizione del ferrarese a Firenze nel 1866: “Boldini e un nome nuovo ma che brillantemente esordisce; egli ha esposto tre piccoli ritratti di un merito non comune…”.
La monografica parigina, che gode dei patrocini del Ministero della Cultura italiano e della Maison Dior, offre inoltre attività a latere come atelier, conferenze e appuntamenti tematici come la ‘visita letteraria dell’esposizione con letture di Proust, Anna de Noailles o Robert de Montesquiou’ e, per merito del gemellaggio tra le capitali francese e italiana, riporta l’Ansa, i residenti di Roma potranno visitare gratuitamente le collezioni permanenti di Parigi.
La mostra Les Plaisirs et les Jours si protrarrà fino al 24 luglio 2022.
Immagini – opere di Giovanni Boldini: 1) autoritratto; 2) Donna Franca, 1910; 3) Signora in rosa, 1916; 4) Conversazione al caffè, 1879 ca.