Tempi moderni per misure contro la pioggia alternata
L’Italia soffre a causa della siccità. Quasi tutta la Penisola patisce l’emergenza idrica. A causa dell’estate calda e secca certo, ma la scarsità di precipitazioni proviene da più lontano, dal dicembre 2016 e, a patirne, sembrano essere soprattutto le aree del Centro Sud e della Valpadana. Secondo i dati ISAC-CNR (Istituto di Scienze dell’Atmosfera del Clima), negli ultimi 8 mesi, si sono registrate, a livello nazionale, mediamente il 50% in meno di precipitazioni.
Prendiamo a titolo emblematico, il mese di gennaio 2017: la media complessiva risulta positiva, ma nel dettaglio è piovuto molto nella zona del medio- basso versante adriatico, mentre gran parte del Nord e le regioni tirreniche sono state interessate da scarsi fenomeni piovosi.
Infatti, l’Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutele Territorio Acque Irrigue) lancia l’allarme per i grandi laghi del Nord la cui capacità idrica è prossima ai minimi storici. Mentre al Sud le scorte idriche sono ridotte del 40%, con particolare criticità per la Basilicata e la Calabria.
Pioggia alternata
Si spera nella pioggia, che secondo le previsioni meteorologiche dovrebbe iniziare a cadere sull’Italia da venerdì 1° settembre 2017, prima al Nord e lungo la fascia adriatica, e dal giorno successivo nella zona tirrenica centrale, ma non al Sud.
Bisogna considerare, come ci spiegano gli esperti ormai da tempo e, molti di noi lo hanno sperimentato personalmente, che il fenomeno temporalesco per quanto copioso è ben diverso dalla pioggia di capacità modesta, ma continua per più giorni; attualmente stiamo vivendo il fenomeno dell’alternanza: periodi di siccità prolungati, interrotti da temporali violenti che mettono in crisi la produzione agricola, oltre a tutto l’ambiente.
Ma le soluzioni ci sono…
Per arginare il fenomeno, l’Anbi in collaborazione con il Governo ha lanciato la campagna #italiasicura la quale, come si legge sul sito, vuole far emergere la logica della prevenzione e superare quella, assai nociva, delle emergenze, nell’ambito del dissesto idrogeologico, delle infrastrutture idriche e dell’edilizia scolastica
Nello specifico per affrontare e superare il problema della siccità, l’Anbi ha presentato un piano per i prossimi 20 anni che prevede la realizzazione di 2mila nuovi bacini, grazie all’investimento di 20 miliardi di euro. Mentre per affrontare la fragilità idrogeologica della Paese, aggravata dall’alternanza climatica di piogge abbondanti e periodi di siccità sono già stati aperti i cantieri per le opere contro le frane e le alluvioni. Sul sito di ItaliaSicura sul link La Mappa dei cantieri è possibile seguire i lavori, regione per regione.
… anche per la ripresa economica
Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, ha dichiarato nell’autunno 2017 i Consorzi di bonifica proporranno il report per la “riduzione del rischio idrogeologico; mettere in sicurezza il territorio dalla siccità e dalle alluvioni non soltanto preserva da calamità per l’uomo e l’ambiente, ma rappresenta “un importante volano per la ripresa economica”.
I tempi – non solo meteorologici – cambiano, così come le idee e le soluzioni evolvono. Basta avere la volontà di applicarle.