Amazon investe sui giovani europei, Italia pioniera!

Per una volta, Italia pioniera. Non in cucina, e nemmeno a rinvangar fasti passati: addirittura nell’accaparrarsi posti e investimenti su giovani menti messi in palio da (nientepopodimeno che) Amazon.

Tre anni fa, infatti, è nato l’Amazon Innovation Award, ovvero quel particolare concorso con il quale Amazon apre le porte a giovani talenti che si trovino ancora in un contesto universitario, grazie alla collaborazione tra il megaipercolosso americano e tre atenei italiani: Roma Tor Vergata, Politecnico di Milano e Politecnico di Torino.

Pionieri, dicevamo: perché ad Amazon l’idea è piaciuta talmente tanto da volerla replicare anche con altri atenei di mezza Europa. Lasciando però a quelli nostrani “un posto di privilegio”, come ha assicurato Stefano La Rovere, responsabile europeo dell’Engineering Advanced Technologies, intervistato dall’Ansa.

Non è solo oro perché toccato da quest’azienda Re Mida del XXI secolo: è proprio un progetto interessante. Perché pensato e voluto a metà tra stage e consulenza: i ragazzi, infatti, in quel mentre che “capiscono cosa significhi lavorare in Amazon – spiega sempre La Rovere – toccando con mano quello che facciamo e le sfide che ci troviamo davanti”, hanno anche il loro spazio per dare idee, formulare proposte, scandire priorità e valorizzare le proprie intuizioni. Che, se fattibili, ovviamente vengono remunerate a parte, in pieno stile anglosassone. E che comunque, stavolta in pieno stile italiano, possono anche tramutarsi in assunzioni vere e proprie, visto che Amazon ha in mente di assumere, in Italia, un bel po’ di personale, visto anche che lo scorso febbraio sono andati in pensione i primi dipendenti italiani, come si fa vanto l’azienda rispondendo alle numerose critiche di sottomansionamento giovanile, crudezza del lavoro e mancanza di diritti.

Insomma: per una volta l’Italia fa da apripista, dimostrando dinamismo e forza di volontà: “Bello – commenta La Rovere sempre intervistato dall’Ansa – vedere l’Italia arrivata a quest’idea”. Insomma: il mondo è lì: possiamo provarci.

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