Verità per Giulio Regeni. Il Comune di Trieste rimuove lo striscione giallo dalla sua facciata
Momenti di tensioni che sono scaturiti in atti di violenza a Trieste, durante la serata del 10 ottobre 2016, tra alcuni manifestanti e le forze dell’ordine. I primi contestavano per la rimozione dello striscione “Verità per Giulio Regeni” dalla facciata del comune, avvenuta alla fine della settimana scorsa.
Luogo dello scontro l’Aula del Comune, durante la presentazione e discussione aperta al pubblico, di 2 mozioni riguardanti il ripristino o meno dello ormai famoso striscione giallo per Giulio Regeni: quella presentata dal Pd nella quale se ne chiedeva il ripristino, l’altra, formulata dalla maggioranza del centrodestra, contraria.
Il culmine della tensione si è registrato quando nello scontro tra le due fazioni politiche è nato l’accostamento con la vicenda dei marò a quella del giovane ricercatore torturato e ucciso in Egitto.
Nella seduta comunale, ripresa dopo la sua sospensione per i disordini, ha respinto la mozione del Pd è subentrato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il quale pur manifestando la sua solidarietà alla famiglia Regeni, ha decretato la rimozione definitiva dallo striscione dalla facciata del comune.
Nel frattempo fuori all’Aula Comunale, in Piazza Unità, nonostante le cattive condizioni meteorologiche, un migliaio di cittadini, stime della Questura come ci riferisce Il piccolo di Trieste, hanno risposto e partecipato alla manifestazione “Lo striscione “Verità per Giulio Regeni non si tocca” organizzata da Amnesty International Italia alla notizia dell’ordine, come abbiamo detto subito eseguito personalmente dal sindaco Roberto Dipiazza (nella foto in alto), di rimuovere lo striscione a seguito della decisione del centrodestra, maggioranza in giunta, di presentare una mozione in merito “perché la scritta mette a rischio di assuefazione visiva” della vicenda.