Categoria: mondi e orizzonti

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Papa Francesco chiama i Rohingya col proprio nome e gli chiede perdono in nome del mondo

Se in Myanmar Papa Francesco, accogliendo le richieste di non nominare i Rohingya, ha parlato del futuro possibile del Paese soltanto se basato sul rispetto di ogni sua etnia, nel Balngladesh il Pontefice ha chiamato la comunità islamica con il suo nome, chiedendole perdono in nome del mondo. L’incontro tra Francesco e Aung San Suu Kyi

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Cristo si è fermato a Eboli. Tu non fermarti a Dacca

Lettera aperta del giornalista Pio d’Emilia, di ritorno da un viaggio – inchiesta tra i profughi Rohingya, a Papa Francesco, in volo verso il Myanmar e il Bangladesh dove permarrà in visita ufficiale. Nella lettera Pio d’Emilia, giudicando il rimpatrio dei Rohingya pura “propaganda”, esorta il Pontefice a visitare i bambini nei campi profughi

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I Rohingya saranno rimpatriati nello Stato accusato di pulizia etnica

Il Myanmar (ex Birmania) ha annunciato il rimpatrio degli oltre 620mila rifugiati Rohingya, che dall’agosto 2017 scappano dalle violenze della natia Birmania secondo l’accordo preso con il Bangladesh. La storia si ripete come 25 anni fa, nonostante le accuse autorevoli contro il Myanmar di compiere una sistematica pulizia etnica dei Rohingya

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Egitto. Una buona e una (molto) cattiva notizia

Ad ottobre la buona notizia della liberazione di un cittadino irlandese, dopo 4 anni trascorsi in carcere e sotto tortura, nonostante la sua innocenza. Mentre in questi giorni è stato depositato presso il Parlamento egiziano il disegno di legge che criminalizza l’omosessualità. Previste condanne di 3 anni di carcere, 5 per i recidivi. Ma la repressione per i gay è già in atto