La Francia introduce il diritto a staccare la spina
Dal mondo del lavoro francese giunge una legge, che ci piacerebbe facesse scuola in Europa.
Ci riferiamo al “diritto di disconnessione” una regola inserita nella nuova legge sul lavoro, che implica alle aziende con oltre 50 dipendenti di definire con i sindacati i momenti, del giorno o della settimana, nei quali i lavoratori hanno il diritto di non essere connessi, quindi liberi dall’obbligo di controllare supporti o device. In quella fascia oraria il lavoratore potrà ignorare messaggi, mail e ogni tipo di comunicazione, senza correre il rischio di ripercussioni negative sulla propria attività. Non sono, però, previste sanzioni per le aziende che non si adegueranno.
La direttiva stabilisce il principio a non essere connessi per 24 ore al giorno e, quindi, di porre un limite alle comunicazioni sui dispositivi mobili quando si è terminato di lavorare e durante i giorni festivi.
La norma risponde all’articolo 55 della Loi Travail, la molto contestata riforma del lavoro, approvata dal Parlamento nell’agosto del 2016 ed entrata in vigore il 1 gennaio 2017.
Le esperienze
In Francia, se il diritto alla disconnessione è stato sancito per legge solo da quest’anno, il dibattito è iniziato molto prima. Già nel 2014 il mondo delle aziende aveva raggiunto un accordo con i sindacati che permetteva agli impiegati del settore tecnologico e dei servizi di essere “obbligati alla disconnessione”, permettendogli di non essere costretti a rispondere al cellulare, al di là dell’orario di lavoro, telefonate dei capi comprese.
Nel frattempo Bruno Mettling, vicedirettore di Orange incaricato dall’esecutivo di studiare la relazione tra il lavoratore, il lavoro e i nuovi strumenti di comunicazione e le sue conseguenze, ha elaborato un rapporto dettagliato “Transformation numérique et vie au travail” (Trasformazione digitale e vita lavorativa ndr), che ha presentato al Ministero del Lavoro. Da questo studio e dall’accordo sindacale del 2014, ha preso le mosse l’articolo 55.
L’argomento, in Europa, è “caldo” anche altrove e in assenza di un provvedimento centrale, le aziende si autoregolano. In Germania, ad esempio, 3 delle maggiori case automobilistiche hanno stabilito, da almeno 2 anni, il rapporto lavoratore – connessione: la Volkswagen ha sospeso le comunicazioni sugli smartphone aziendali dalle h. 18,15 alle 7 del mattino, mentre la BMW computa il tempo riservato alle e-mail di lavoro ma extra orario di lavoro e le considera come sconto di ore lavorate. Di più fa la Daimler AG, che prevede la distruzione delle mail che arrivano dopo un orario prefissato.
Anche in Italia se ne discute molto e, dal punto di vista legislativo, il diritto alla disconnessione è contenuto nel disegno di legge “Tutela del lavoro autonomo”, riferente al lavoro agile o smart working. Dopo aver ottenuto il via libera della Commissione Senato, il disegno è in attesa dell’ultimo passaggio parlamentare.