200 anni fa la decifrazione della Stele di Rosetta
La Stele di Rosetta è stata rinvenuta nel 1799 nel villaggio egizio El Rashid, (Rosetta) sul delta del Fiume Nilo, dal capitano Pierre-François Bouchard, durante la campagna napoleonica d’Egitto.
Si tratta di una lastra di granito nero di notevoli dimensioni, divisa in 3 parti, ciascuna delle quali riporta le 3 grafie usate nell’antico Egitto: l’egiziano geroglifico, l’egiziano demotico (usato per i documenti più comuni) e il greco antico diventata la lingua ufficiale durante la dinastia tolemaica (305 – 30 a.C.).
Napoleone Bonaparte comprese subito l’importanza del ritrovamento e fece arrivare degli esperti da Parigi per studiarne le scritte e farne fare delle copie, una delle quali è conservata ed esposta dal Museo egizio di Torino.
Ma nel 1801, Bonaparte perse la guerra per il controllo dell’Egitto con gli inglesi ai quali nel 1802 fu costretto a donare a questi ultimi l’originale Stele di Rosetta. Il re britannico Giorgio III la consegnò al British Museum di Londra, dove si trova tuttora.
La copia conservata nel Museo torinese fu studiata dall’archeologo ed egittologo francese Jean François Champollion (1790-1832) che dopo 20 anni di studio nel 1822 riuscì a tradurre i geroglifici, servendosi anche del contributo dello scienziato inglese Thomas Young (1773-1829).
Il 27 settembre di quell’anno l’Académie des Inscriptions et Belles Lettres di Parigi, presentava per la prima volta lo straordinario risultato raggiunto dallo studioso francese.
Finalmente, dopo millenni, si poteva conoscere la storia e la civiltà dell’antico Egitto. Jean François Champollion, che scrisse la grammatica e il dizionario dell’antica lingua è il fondatore della scienza dell’egittologia. Quando finalmente riuscì recarsi in Egitto nel 1828 per visitare quel Paese che tanto aveva studiato, Champollion lo fece accompagnato dal suo primo e più devoto allievo, l’italiano Ippolito Rosellini.
*Dall’articolo Fabricius. Il primo strumento digitale di decodificazione dei geroglifici, pubblicato da abbanews.eu il 16 luglio 2020.
Immagini: 1) Stele di Rosetta (photo by National Geographic); 2) l’ egittologo francese Jean François Champollion il primo studioso a decifrare i geroglifici