Andrea Lanfri. Come prima, più di prima
“È accaduto, lo accetto e rifarò quello che facevo prima, diversamente ma lo farò”. Questo è stato il pensiero del toscano Andrea Lanfri, dopo essersi risvegliato da 2 mesi di coma per una meningite fulminante con sepsi meningococcica. L’infezione si era rivelata una mattina del gennaio 2015, in poche ore Andrea era in ospedale con la febbre altissima, operato a Firenze, degenza al San Luca di Lucca, dove rimase per 5 mesi.
La meningite fulminante gli ha fatto perdere le gambe, sette dita delle mani e parte della loro mobilità. Ma da subito Lanfri, allora non ancora trentenne, con la sorpresa e, immaginiamo, il conforto di chi lo circonda e lo ama si mostra alieno allo sconforto e al pessimismo e, come racconta ad Alberto Francescut della gazzetta.it, non pensa alla sfortuna capitategli ma al modo di adattarsi alla nuova realtà, impedendole di stravolgere i suoi programmi di vita. Tra le risorse per riprendere in mano la propria esistenza, ad Andrea torna utile quanto appreso dalla “scuola della montagna” che “insegna a trovare nuove vie, a orientarsi nelle difficoltà”.
Nuove vie che Andrea trova e in fretta. Nel 2017 è sulla pista dei Mondiali di Atletica di Londra come sprinter e vince l’argento nella staffetta 4 X 100 contribuendo al record italiano nei 100 metri 11’’46. Cimentandosi nella velocità, sigilla il record di primo atleta uomo italiano a correre con doppia amputazione alle gambe sotto i 12 secondi nei 100 metri. Per comprare le protesi adatte aveva avviato con successo un crowdfunding, che in 28 giorni gli aveva fruttato 30mila euro, quasi pari al costo previsto: 16 mila euro le protesi da pista, 14 mila euro per quelle da corsa.
Nel 2018 la biografia Voglio correre più veloce della meningite scritta a 4 mani con Giulia Puviani, pubblicata da Porto Seguro Editore.
Non basta. Andrea fedele al motto “rifare tutto quello che facevo prima” vuole tornare ad arrampicarsi sulle pareti delle montagne. Prima della malattia in Corsica aveva scalato una parete alta 600 metri” e, nei giorni dell’ospedale con la stessa compagnia di cordata. si era ripromesso che“che l’avremmo fatto ancora”.
Promessa mantenuta, anzi di più perché il nostro eroe elabora il progetto From 0 to 0 (scalare, partendo e tornando al livello del mare) in special edition quando di tratta di celebrare la giornata mondiale contro la meningite (ogni 24 aprile). From 0 to 0 comprende gare composte da più discipline sportive che nel 2021 ha visto bici e corsa no-stop per onorare la Giornata e che dall’11 al 13 giugno lo vedrà affrontare il Gran Sasso, dall’Adriatico al Tirreno: partenza da Pescara, 80 chilometri in bicicletta, seguirà 10 di corsa, 5 di trekking, altri 10 di corsa e, a Campo Imperatore, nuovamente in bici per 180 chilometri fino a Ladispoli. Un’impresa di circa “18 ore senza fermarmi mai”.
In estate Lanfri parteciperà al progetto 2onePeaks con Massimo Coda: salire sul Cervino.
Seguirà a settembre il progetto del Monte Rosa rispettando il seguente itinerario: partenza da Genova, 240 chilometri in bici fino ad Alagna Valsesia, salita verso Capanna Margherita (Monte Rosa) e ritorno al livello del mare: ossia nel capoluogo ligure.
E via via sempre più su, con il progetto che Lanfri ha chiamato My7Summits che comprende fra le altre la scalata romantica con Natascia, la sua fidanzata, sull’ Elbrus (Russia); a fine 2021 il Kilimangiaro (Africa), per realizzare, poi, il sogno assoluto di ogni scalatore, arrampicarsi sul tetto del mondo, l’Everest, realizzato nel 2022.
Il 6 gennaio 2023 Andrea Lanfri partirà per Aconcagua in una spedizione solitaria alla più alta vetta del sud America (6961 metri), 4° tappa del progetto.
Come prima, appunto, meglio di prima.