Congo. Contro l’epidemia dell’Ebola, l’uso del vaccino sperimentale
Una speranza per contrastare il virus dell’ebola viene dal vaccino sviluppato da un gruppo di ricercatori in Canada. Lo studio in merito è stato pubblicato il 19 giugno 2017 sulla rivista scientifica Canadian Medical Association Journal (CMAJ).
L’articolo si riferisce alla prima fase sperimentale condotta su 40 individui i quali, secondo i ricercatori ha dato risultati “positivi e promettenti” perché dopo 6 mesi dalla somministrazione del vaccino negli individui che si sono prestati alla sperimentazione “era presente un elevato numero di anticorpi”. Inoltre questa prima fase ha dimostrato che il vaccino è ben tollerato e i ricercatori si mostrano sicuri sull’assenza degli eventuali effetti collaterali.
Nel frattempo
Ma c’è un altro vaccino, sempre frutto della ricerca canadese, che sta richiamando l’attenzione del mondo ed è il rVSV-ZEBOV.
Il vaccino denominato rVSV-ZEBOV è stato sviluppato presso la National Microbiology Laboratory di Winnipeg – Agenzia per la sanità pubblica del Canada, nota con l’acronimo PHAC. Frutto di una ricerca canadese condotta su un campione di 11.841 persone in Guinea nel 2015, sulla fase decrescente dell’ultima grande epidemia scoppiata nell’Africa occidentale dal 2014 al 2016 che ha ucciso 11.325 persone.
La rivista scientifica Nature in un articolo del 12 maggio 2017 ha riferendo che l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha rilanciato nello stesso giorno l’allarme-ebola nella Repubblica democratica del Congo, dove le autorità hanno parlato di 9 casi sospetti d’infezione dal virus Ebola, contratto nel corso delle 3 settimane precedenti.
Da allora la stessa OMS, per la prima volta, ha preso in considerazione l’eventualità di distribuire un vaccino ancora in fase sperimentale contro l’epidemia. Parallelamente Médecins Sans Frontiéres (MSF) ha aperto un dialogo con il governo congolese sull’eventualità di una campagna di vaccinazione contro il virus dell’Ebola. Iniziativa che comunque richiederebbe l’approvazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la quale attraverso il suo portavoce Tarik Jasarevic ha fatto sapere che la stava valutando con estrema attenzione perché “Ebola è sempre serio”.
Infatti il 27 aprile 2017, leggiamo sempre su Nature, il gruppo consultivo dell’OMS ha dichiarato che nel caso dovesse scoppiare una nuova epidemia di Ebola, sia tempestivamente impiegato il vaccino rVSV-SEBOV, anche se ancora in fase sperimentale. Vaccino quest’ultimo basato sul ceppo Zaire di Ebola, lo stesso riscontrato nell’attuale focolaio registrato nel Congo, come documentato dall’immunologo Anthony Fauci, direttore dello statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases – Istituto Nazionale di Allergie, noto con l’acronimo NIAID.
Il Congo ha deciso, primo uso di vaccino sperimentale
Il vaccino rVSV-ZEBOV è stato brevettato dalla PHAC nel 2003. La stessa PHAC nel 2010 ha concesso la proprietà intellettuale del vaccino a una piccola azienda farmaceutica, la NexLink Genetic, la quale a sua volta, nel 2014, l’ha ceduto alla statunitense Merck. E la Merck, dopo l’accordo con la GAVI nel 2016 ha disposto le 300.000 dosi che ora saranno impiegate in Congo dove il Ministero della Sanità il 29 maggio 2017 ne ha approvato l’uso in stato di emergenza e la distribuzione a coloro che corrono il maggior rischio di contrarre la malattia.