Da Jesi a Capo Nord. Facciamoci interpreti di una iniziativa di pace

Gabriele Fava, ex sindaco di Jesi, in questi giorni di guerra, per le truppe russe in Ucraina, vuole lanciare un’iniziativa di pace che ci riporta agli anni Ottanta del Novecento e che ha avuto come esito la costruzione del monumento Children of the Earth a Capo Nord in Norvegia, e l’istituzione del Earth Prize che dal 1989 premia colui o coloro che si distinguono con azioni concrete in aiuto dell’infanzia disagiata.

Tutto nacque da un’idea dello scrittore Simon Flem Devold, attento alle ingiuste sofferenze inflitte ai bambini, intenzionato a realizzare a Capo Nord, luogo di intersezione geografica e storica tra Oriente e Occidente, un’azione di valore simbolico che si tradusse  nell’invito ai bambini di diverse nazioni e culture di disegnare la loro idea di fratellanza e di pace per realizzare  poi un monumento, elemento tangibile di espressione delle  comprensione e cooperazione per superare i confini nazionali, religiosi, razziali e politici.

Ma forse Devold fu ispirato dall’accaduto nel 1986, quando due cittadini di Jesi, Massimi Bini e Franco Mancinelli, partirono in macchina per Capo Nord portando oltre 250 lettere di alunni delle scuole elementari della città contenenti messaggi e disegni di pace e amicizia per i loro coetanei norvegesi.

I 2 italiani raggiunsero la città più a nord della Norvegia, Honningsvåg e consegnarono al sindaco le lettere, alle quali risposero gli alunni delle scuole locali con altrettanti sentimenti di fratellanza.

Tornando a Devold, nel 1987 definì il programma Children of Earth che prevedeva la scelta di 5 bambini, uno per ogni continente affinché realizzassero un disegno che poi avrebbe fatto parte del monumento. A tal fine l’Europa scelse Gloria, bambina della classe V della scuola Mazzini, di Jesi.

Alla fine furono 7 i disegni riportati sui 7 medaglioni che costituiscono il monumento: 5 rappresentano i continenti, il 6° è riassuntivo e il 7° è realizzato dai bambini di Honningsvåg; un complesso monumentale, in cima all’Europa dall’inevitabile nome, Children of the Earth, con incisi fra gli altri i nomi di Gloria e di Jesi.

Questa bella storia poco conosciuta è stata ripresa e raccontata da Fava attraverso una lettera aperta che rivolge ai prossimi candidati a governare la città.

A loro Fava chiede difarvi interpreti di una iniziativa di pace, promuovendo una conferenza online con i Sindaci delle 6 città mondiali di provenienza di quei bambini di Capo Nord. Essa ci appare, sia sul piano ideale, sia nella drammaticità bellica del momento, molto significativa e certo non banale per i valori di cui sarebbe portatrice”.

La versione integrale della lettera aperta di Gabriela Fava è stata pubblicata su giornale online qdm.notizie.it.

 

Immagine: Honningsvåg (Norvegia), monumento ‘Children of the Earth’, simbolo della fratellanza umana

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