Nasce l’AfSA, l’Agenzia spaziale africana
Anche il futuro dell’Africa passa per lo spazio. È stata inaugurata AfSA (African Space Agency), l’Agenzia spaziale africana che riunisce tutte le forze del continente in questo campo, per promuovere il progresso tecnologico, superare il divario digitale, per la gestione sostenibile delle risorse, la gestione delle catastrofi, il monitoraggio dei cambiamenti climatici e la crescita socioeconomica di tutto il continente.
Gli sforzi dell’Agenzia africana sono concentrati soprattutto nella messa in orbita dei satelliti. Il primo lanciato di proprietà continentale risale al 1998: si trattava di un NileSat 101, di proprietà di una società di telecomunicazioni egiziana. Da allora, secondo un conteggio della società di consulenza Spacehubs Africa, ripreso da El Pais, sono 62 i satelliti lanciati da 16 paesi africani; l’ultimo, nel dicembre 2024 per migliorare la raccolta dei dati sul clima e sulle risorse idriche, la maggior parte dei veicoli orbitanti osservano la Terra e servono per le telecomunicazioni e uso militare.
Promossa dall’Unione Africana, riunisce circa 20 agenzie e istituzioni specializzate, nella sede provvisoria presso la sede centrale dell’Agenzia spaziale egiziana (EGSA) al Cairo, sotto la presidenza di Tidiane Ouattara.
Come riporta il sito ufficiale dell’AfSA, le basi per l’agenda spaziale continentale dell’Africa sono state gettate nel gennaio 2016, durante la ventiseiesima sessione ordinaria dell’Assemblea dell’Unione Africana (UA), in cui i capi di Stato e di governo africani hanno adottato la Politica e la Strategia Spaziale Africana.
Con l’African Space Agency Act, approvato nel 2017, che ha definito il quadro giuridico e normativo per la supervisione delle attività spaziali in tutto il continente e ha delineato gli obiettivi strategici del settore spaziale africano, come lo sviluppo della tecnologia satellitare, la formazione in scienze spaziali e le partnership con gli attori spaziali globali.
All’inaugurazione dell’AfSA, avvenuta il 20 aprile 2025, ha partecipato l’omologa italiana (ASI) rappresentata dal direttore generale, Luca Vincenzo Maria Salamone, che ha portato il saluto e il messaggio dell’Italia in una giornata storica per il continente africano e per la comunità spaziale internazionale.
Nel suo discorso Salamone non ha mancato di ricordare la lunga cooperazione tra Italia e Africa avvenuta fin dagli anni Sessanta con il Luigi Broglio Malindi Space Center, in Kenya.
“Quella base, costruita grazie alla visione pionieristica del professor Luigi Broglio – ha affermato Salamone – ha rappresentato per decenni un ponte tra Europa e Africa, contribuendo al progresso della conoscenza e alla crescita condivisa. Oggi, con il lancio dell’Agenzia Spaziale Africana, quel ponte diventa ancora più solido”.