Peter Magubane. Il fotografo che documentò l’apartheid
Il 1° gennaio 2024 è venuto a mancare Peter Magubane, il fotoreporter sudafricano che documentò l’apartheid; fu lui stesso un attivista contro questa violenta politica segregazionista, imposta dai bianchi alla popolazione nera.
Non solo politica
I suoi scatti sulle battaglie della società civile – tra cui l’arresto di Mandela, la messa al bando del partito African National Congress (ANC) nel 1960 e le due grandi rivolte studentesche a Soweto nel 1976, gli valsero importanti riconoscimenti e proficue collaborazioni con il Time, le Nazioni Unite e con Sports Illustrated per i servizi che realizzò sulla mezzofondista adolescente sudafricana Zola Budd. Fenomenale atleta eclettica, Budd partecipò, per i 3mila metri, alle Olimpiadi del 1984 per la Gran Bretagna e del 1992 per il Sudafrica, nel 1985 fissò il record del mondo dei 5mila (rimasto tale in Gran Bretagna fino al 2023), e diventò per 2 volte campionessa del mondo di sci di fondo, nel 1985 e nel 1986.
Scatti storici, pagati a caro prezzo
Tornando a Maguban0e, nel 1969, dopo aver deciso per la libera professione lasciando la rivista Drum, fotografò una manifestazione fuori dalla cella di Winnie Mandela (attivista anti-apartheid e seconda moglie di Nelson Mandela). Per questo fu arrestato e messo in isolamento.
Le accuse furono ritirate nel 1970 ma gli fu vietato di fotografare per cinque anni e l’anno successivo fu nuovamente incarcerato per 6 mesi, durante i quali fu costretto all’isolamento per 98 giorni.
Le leggi sul lasciapassare, ovvero l’apartheid
Anni prima, il 9 agosto 1956, Magubane fotografò la seconda marcia delle donne:; erano in 20mila provenienti da ogni parte del Sud Africa che marciavano verso gli Union Buildings (sede del governo sudafricano) per protesta contro le leggi sul lasciapassare, il sistema di passaporti interni che limitava la circolazione dei neri (successivamente anche dei migranti lavoratori asiatici), confinandoli in aree designate e che rimasero in vigore, come elemento chiave dal sistema dell’apartheid, fino al 1986.
In quel giorno del ’56, le contestatrici lasciarono la petizione contro i lasciapassare con oltre di 100mila firme.
Peter Magubane c’era e fotografò le donne che guidarono la marcia. Una data destinata alla Storia, proclamata, nel frattempo, Giornata nazionale della donna il cui 50° anniversario – 9 agosto del 2006 – venne celebrato dal South African Post Office con l’emissione di francobollo con impresso lo scatto del fotoreporter.
La bambina e la tata
Ancora alla metà degli anni Cinquanta appartiene uno degli scatti più famosi di Magubane, che mostra una bambina bianca seduta su una panchina con su scritto “solo europei”, mentre dietro di lei siede la sua tata nera.
La macchina fotografica nascosta nelle forme di pane
Nato a Vrededorp, sobborgo della capitale di Johannesburg, il 18 gennaio 1932, Peter Sexford Magubane scoprì le questioni sociali e la sua vocazione all’impegno civile leggendo la rivista del settore Drum, della quale “volevo far parte”, come poi racconterà.
Ci riuscì inizialmente come autista poi come fotografo, sotto la guida di Jürgen Schadeberg e grazie a una macchina presa in prestito dall’ANC alla cui convention dedicò un servizio, segnando il suo destino di professionista.
Come nero e per la condanna di cui dicevamo, non gli era sempre permesso portare la macchina fotografica all’aperto, soprattutto in presenza della polizia, Magubane operava nascondendola con ingegno ad esempio in una scatola che sembrava una Bibbia o in una forma di pane scavata.
Oltre agli arrestati, il Nostro rimase ferito quando trovandosi nella traiettoria del fuoco incrociato della polizia, durante un funerale e fu costretto a un lungo periodo in ospedale per curare le ferite. Era il 1985.
Nel 1992 fu nominato fotografo perdonale del presidente Nelson Mandela; ma nello stesso anno perse il figlio Charles trentenne, anche lui fotografo, ucciso a Soweto.
Negli ultimi decenni della sua carriera sostituì il fotogiornalismo con la fotografia artistica, seguendo l’esempio del suo maestro Schadeberg.
Nelle librerie digitali online è disponibile la sua raccolta African Heritage Series: Arts and Crafts pubblicata nel 2001 e dedicata ai costumi tribali sopravvissuti nel Sud Africa post post-apartheid.
Immagini: Sud Africa; 1)il fotoreporter Peter Magubane; 2) uno degli scatti più famosi di Magubane, realizzato da Magubane negli anni Cinquanta del Novecento. Photos – X (già Twitter)