Berlino 89. La rivoluzione pacifica che sembrò cambiare il mondo
Il 9 novembre 1989 cadde il Muro di Berlino. Iniziò l’abbattimento di quella barriera, costruita nel 1961 ma stabilita nel 1949, simbolo della divisione del mondo fra ovest ed est, governata rispettivamente dagli Stati Uniti d’America e dall’Urss, la Russia Sovietica. Quel giorno sanciva la fine della cosiddetta “guerra fredda” che aveva tenuto il mondo per decenni con il fiato sospeso per la paura che si tramutasse, nei momenti di crisi, in un conflitto reale fra le 2 super potenze, che non sarebbe potuto essere se non mondiale e nucleare. Per la Germania significava la sua riunificazione dopo 40 anni, non più 2 Germanie, dell’Ovest (Repubblica Federale di Germania o BRD) e dell’Est (Repubblica Democratica Tedesca o DDR), ma un solo Stato, un solo popolo, una comunità che si ritrovava, interi nuclei familiari che potevano riabbracciarsi.
La caduta del Muro diede un nuovo volto all’Europa e concorse energicamente alla definitiva disgregazione dell’Urss. Chi l’ha vissuto ricorda ancora la gioia di quelle ore, foriere di mondo migliore con maggiori garanzie di pace, un desiderio che sembrava avverarsi. Oggi sappiamo che si trattava di un’utopia. 30 anni dopo viviamo in un mondo più confuso e bellicoso, ma esattamente per questo andrebbe distolto lo sguardo verso l’imperante distopia, che sembra essere diventata l’unica chiave di lettura del futuro. Ricordando, magari, che il male e il bene altro non sono che le conseguenze delle scelte e delle azioni umane: basterebbe decidere dove vogliamo andare e quale mondo vogliamo trasmettere alle future generazioni.
Ci uniamo, virtualmente, allo spirito dei festeggiamenti di Berlino, ben espresso e sintetizzato dallo slogan 7 Tage – 7 Orte: 30 Jahre Friedliche Revolution – Mauerfall, (“7 Giorni – 7 luoghi: 30 anni dalla rivoluzione pacifica – caduta del Muro”), anima del quale è l’installazione artistica Visions in Motion, composta da 30mila messaggi di buoni auspici racchiusi in una nuvola lunga 150 metri che fluttua nel cielo del centro della città e apre la settimana di celebrazioni.
La capitale tedesca, infatti, dal 4 al 9 novembre 2019, si trasformerà in un’esposizione en plein air, con 7 mostre nei 7 luoghi simboli della rivoluzione pacifica, oltre alle proiezioni evocative in 3D sulle facciate, ai percorsi storici (Route der Revolution) e alle commemorazioni. Complessivamente 200 eventi che culmineranno nella manifestazione del 9 novembre a sera, dove alla famosa Porta di Brandeburgo si svolgerà lo spettacolo incentrato sul racconto della conquista della libertà tedesca, attraverso la conversazione con gli attivisti dei diritti civili intervallata da stralci di opere teatrali e interventi musicali.
Fotografie: 1) Installazione Visions in Motion; 2) Visions in Motion – photo by Getty Images; 3) Proiezione in 3D sulla Porta di Brandeburgo – photo by Visualisierungsentwurf