Il nuovo volto del turismo. Le Vie di Dante tra Romagna e Toscana
Non è facile. Lo sappiamo bene, non è semplice riprendersi da questa crisi che ha creato un’enorme discrasia fra passato e presente. La pandemia sta riscrivendo il destino di tutti. Siamo agli albori di un nuovo modo di pensare e agire che, si spera, possa dar vita ad una società rinnovata, attenta e responsabile. In tal senso significativa appare l’azione congiunta di molti comuni della Toscana e della Romagna finalizzata alla costituzione di un itinerario turistico particolare e unico: Le Vie di Dante tra Romagna e Toscana.
Si tratta di una iniziativa volta a rilanciare il territorio, ripercorrendo il passo millenario del sommo poeta; una storiografia itinerante fra le due regioni, con particolare riferimento alle celebrazioni del settecentenario dantesco del 2021.
Alla luce di un lungo lavoro, si è stretto un protocollo d’intesa tra 36 comuni che mettono in comune appunto le proprie risorse per dare vita a un sistema turistico integrato che vada oltre i confini regionali e punti a collaborazioni tra istituzioni, realtà locali, associazioni, imprenditori e cittadini.
Un modello di turismo consapevole e sostenibile per una cittadinanza attiva, sempre più attiva. Un programma per superare anacronistiche fazioni regionali.
Si moltiplicano notizie sulle nostre città che si spopolano, depauperando la nostra fragile economia. Eppure, passeggiare per il centro senza quella folla ingrata del cosidetto turismo di massa, per certi aspetti può essere un’occasione per riscoprire le ricchezze del nostro inesauribile patrimonio artistico e naturalistico.
Un’opportunità per creare una nuovo modello di turismo che apra a nuove strategie economiche. Senza dubbio, un programma integrato come quello de Le Vie di Dante tra Romagna e Toscana può implementare la presenza di fruitori e fruitrici consapevoli, attenti alle particolarità delle nostre aree paesaggistiche.
Sicchè, in questo ambizioso progetto si propongono bioitinerari, dunque percorsi a piedi, in bici o a cavallo, che possano immergere il turista o la turista in una temporalità aperta alla scoperta e riscoperta delle meraviglie naturalistiche in uno spazio compreso tra Ravenna, Firenze e Arezzo. Dunque, un’esperienza di rigenerazione lungo le valli appenniniche del Bidente, del Lamone, del Montone, del Rabbi, del Tramazzo, della Sieve, lungo le vallate del Mugello e del Casentino, lungo il Valdarno superiore, sui rilievi dell’Appennino Tosco-Romagnolo e del Pratomagno solcati da tali valli, lungo la ferrovia Faentina.
A spasso nel tempo si possono scoprire antichi sapori, sfogliando le tradizioni territoriali legate anche alla cultura enogastronomica, altro fiore all’occhiello della nostra penisola. Nel mezzo del cammin di ripresa, la bella Italia guarda con orgoglio ad un glorioso passato che si fa storia, contemporaneità condivisa, condivisibile….è tempo di rinnovamento per il Bel Paese, è l’ora di cambiare per il Vecchio Continente…
Foto: Ravenna24 ore