300 Casanova. Nulla ci impedisce di ricordare

C’è chi dubita che il 300° genetliaco del poliedrico Giacomo Casanova (Venezia, 2 aprile 1725 – Duchcov, 4 giugno 1798) venga celebrato fastosamente. Come se questa straripante personalità ma soprattutto la sua fama legata – per sua stessa volontà (ma ingiustamente nei fatti e vedremo il perché) -, al suo atteggiamento libertino ,siano stonati in questi tempi di riflusso socio – culturale.

Ma i templi della cultura, fortunatamente, non la pensano così, in prima fila le università di Padova e Ca ’Foscari di Venezia, La prima ricorda il veneziano, suo allievo nella facoltà di legge, dal 2022 in occasione degli 800 anni dalla sua fondazione.  Mentre la seconda, da decenni impegnata nello studio della figura del concittadino, si prepara con vari progetti a celebrarne l’anniversario.

A Padova, studente “brillantissimo”

Casanova, ricorda unipd.it arrivò a Padova nel 1734, aveva nove anni. Fu la mamma, Zanetta Farussi, attrice di successo – citata perfino dal Goldoni -,  spesso in viaggio in Europa per lavoro, a decidere, su consiglio dell’amico, il poeta Giorgio Baffo, il trasferimento di Giacomo da Venezia, dove viveva con l’amata nonna, a Padova.

Qui compì i suoi studi rivelandosi studente “brillantissimo”, primeggiando come racconterà nel primo libro della sua celebre autobiografia Storia della mia vita, in latino e in filosofia e immatricolandosi nel 1737 all’ateneo per studiare legge “materia in cui mi laureai a 16 anni”. Prove dell’iscrizione e della frequentazione fino al 1739 si riscontrano nella documentazione dell’archivio storico dell’Università, sul fatto che si sia laureato, invece, ci sono dubbi fondati, posto che non esiste documento a sostegno della sua affermazione che è oggetto di dibattito fra gli studiosi a più riprese.

Nel ‘39 è certo che Casanova lasciò Padova per tornare a Venezia e intraprendere la carriera ecclesiastica ricevendo nel ’40 la tonsura e i voti l’anno successivo.

Perché la vita ecclesiastica? Per accedere all’ alta società veneziana, alla quale aspirava e sentiva di appartenere, credendo – e forse a ragione – suo padre naturale il patrizio Michele Grimani, e non l’attore Gaetano Casanova. In Francia culminerà il suo status di aristocratico affibbiandosi il titolo di Cavaliere di Seingalt.

Laureato o meno, comunque le cronache, riportate dalla biografia e riprese da unipd riferenti al capitolo universitario, sono ricche di episodi che lo dipingono come membro di una “gioventù sfrenata che voleva soddisfare i propri capricci, divertirsi e scherzare” diventando uno di quei “debosciati, seduttori di ragazze oneste”, una delle quali, Bettina, era la sorella del suo precettore.

Fu un seduttore?

Ecco i primi riferimenti a quella che sarà la grande fama di seduttore che Casanova si è cucito su misura, tanto da rendere il suo nome l’antonomasia del libertino, del Don Giovanni, figura letteraria che, probabilmente, lo affascinava tanto da aver contribuito alla stesura del libretto con l’amico De Ponte dell’opera mozartiana, anche se i suoi versi non furono usati. Lì Don Giovanni si vanta di aver avuto “soltanto in Ispagna” 1300 conquiste.   Ma nelle sue Memorie, Casanova ne cita 116, nota lo scrittore veneziano Alessandro Marzo Magno autore della nuova biografia Casanova (ed. Laterza 2023).

116 conquiste in circa 42 anni di vita sessuale (Casanova morirà a 73 anni) conta Marzo Magno intervistato da Marco Cicala per il venerdì, equivalgono a una media di 2,7 amanti l’anno.  Non solo ben lontano dal Don Giovanni “ma anche da qualsiasi bagnino di Rimini o da un maestro di sci di Cortina”.

In difesa delle donne

E le donne le rispettava: in tempi in cui l’anatomista Petronio Zecchini (1739 – 1793)  dell’Università di Bologna,  facendosi portavoce di un diffuso pensiero misogino,  asseriva che le donne non pensavano col cervello ma con l’utero per cui “i loro errori andavano perdonati”,  Casanova nel suo pamphlet Lana caprina asseriva che le differenze fra i sessi si dovevano soltanto “all’educazione e alla condizione della donna” esattamente come aveva affermato, qualche secolo prima, la scrittrice Christine de Pizan nel suo La città delle dame. Il veneziano rifletteva sagacemente  che “certo pensiero maschile non è mens, ma mentula”.

Chi fu veramente Giacomo Casanova?

Seduttore allora? Casanova in realtà, nel corso della sua movimentatissima vita, fu molte cose: esoterista, alchimista, diplomatico, scienziato, giocatore d’azzardo, baro, spia per la Repubblica di Venezia (per Marzo Mango sarebbe stato lui a inventare la definizione di agente segreto), finito in carcere per 5 volte, viaggiatore indefesso, soggiornò in almeno 15 Paesi, conoscendo una moltitudine di personaggi illustri, tra cui 12 regnati.

Fondamentalmente, secondo il nostro biografo, Casanova fu “un avventuriero”, ma ambiva ad essere un letterato.

Affresco di un epoca spazzata via dalla Rivoluzione

Pubblicò 43 opere ma senza eccessivo successo.  Ma la sua fama imperitura le deriva proprio da una sua composizione letteraria. scritta in francese, la sua Storia della mia vita (Histoire de ma vie, titolo della prima edizione Mémoires de J. Casanova de Seingalt, écrits par lui-même), alla quale dedicò gli ultimi anni della sua vita, tra il 1789-98, trascorsi a Dux, oggi Duchov (Boemia), dove lavorava come bibliotecario per il conte di Waldstein.  Una biografia di una vita straordinaria ma anche emblematica  di un’epoca, il Settecento dell’ Ancien Régime – e ricorda Ca’ Foscari – della Repubblica di Venezia – che in Nostro affresca dettagliatamente e che saranno spazzate via dalla Rivoluzione Francese.

Le travagliatissime Memorie, oggi tesoro nazionale francese

Le memorie saranno pubblicate postume, nei primi decenni dell’Ottocento, ma nel ’34 saranno messe al bando nell’Indice dei libri proibiti.

Fatte passare come testo pornografico, benché non lo sia, precisa Marzo Magno, Storia della mia vita – testo a più libri per un totale di 5mila pagine – “iniziò a circolare sottobanco”, clandestinamente.

Soltanto negli anni Sessanta del Novecento venne pubblicata l’edizione conforme al manoscritto originale con il titolo di Histoire de ma vie, oggi tesoro nazionale francese e custodito dalla BnF (Biblioteca nazionale di Francia) che lo ha acquistato dagli eredi dell’editore Brockhaus nel 2010 per 7,25 milioni di euro, donazione di uno sconosciuto mecenate.

Le celebrazioni

Le celebrazioni rientrano nel citato ampio progetto di studi sulla figura Casanova a cui da decenni si dedica l’Università Ca’ Foscari.

I podcast

Dietro la storia: indagine su Casanova è un ciclo di podcast che approfondisce aspetti sconosciuti e, spesso, intenzionalmente nascosti delle Memorie di Giacomo Casanova.

I podcast sono realizzati da docenti e studenti dell’Università Ca’ Foscari nel quadro delle attività del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati (DSLCC), come Centro di eccellenza negli studi sui processi di adattamento culturale, linguistico e letterario.

La mostra

In viaggio con Casanova lungo l’Istria e la Dalmazia negli anni 1744 – 45 è la mostra allestita seguendo pagine delle Memorie,  che sono fra le prime documentazioni su quei luoghi, la vita e la condizione socio-sanitaria degli abitanti.  Rimarchevole la città di Orsera/Vrsar (Croazia) unica al mondo ad ospitare dal 2020 una statua dedicata a Casanova, scolpita dall’artista Nikola Džaja

“La mostra è organizzata in due sezioni, una parte della quale – in pannelli itineranti – dopo l’inaugurazione a Trieste (30 maggio 2025) si sposterà a Pirano/Piran, a Pisino/Pazin e a Fiume/Rijeka. La prima sezione riguarda l’itinerario dei viaggi di Casanova nell’Adriatico, la seconda riguarda il mito di Casanova nel Novecento, a partire dal primo film a lui dedicato e cioè il Casanova di Alfréd Deésy girato nel 1918, in pieno conflitto mondiale, sullo sfondo della città di Ragusa/Dubrovnik”. Nel 1976 un altra biografia cinematografica, dal titolo Il Casanova,  scritta da Bernardino Zapponi e Federico Fellini e diretta da quest’ultimo, approdava sugli schermi. Il veneziano era interpretato dall’attore Donald Sutherland; per i sfarzosi costumi Danilo Donati vinse l’Oscar.

Il convegno

Dal 4 al 7 giugno 2025 presso la Sala Barbantini della Fondazione Giorgio Cini e l’Aula Magna Ca’ Dolfin si svolgerà il convegno Casanova in time incentrato sulle pubblicazioni del veneziano ancora inedite, “per ricostruire gli apparati intertestuali necessari a mettere in relazione fra loro i testi, per individuare le corrispondenze e per le notizie sul contesto di luoghi, personaggi, situazioni relativi al mondo di Casanova”. (fonte: pric.unive.it).

 

 

Immagine:incisione del praghese Johann Berka, 1788, considera come l’unico ritratto attendibile di Giacomo Casanova

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