Racconto di Natale. ll bambino e il ferry boat
Ogni bimbo ricorda i suoi primi Natali, trascorsi con i famigliari, nella gioia provata mentre si scartavano i regali e ci si deliziava con i dolci e principalmente con il cioccolato che non mancava mai nella propria scarpetta posta sotto l’albero.
C’erano poi i riti e le abitudini alle quali non si doveva rinunciare, come quella di andare a trovare i parenti.
Avevo cinque anni e risiedevo a New York, italiano di nascita, parlavo quindi due lingue e talvolta le mischiavo facendole diventare una terza alquanto incomprensibile, mano nella mano con il nonno, andavo, indossando sotto il cappotto un vestito da marinaretto, che a me piaceva tanto, a fare visita agli zii e ai cugini che abitavano a South Beach nel Staten Island.
Per farlo bisognava prendere il ferry boat. Portavo con me un fischietto e dopo essere saliti a bordo il nonno mi faceva un segnale dicendomi: “Blow it now”, ed io vi soffiavo dentro con tutto il fiato che avevo.
Come per magia il traghetto sembrava rispondere al mio segnale con un suono di tromba, accendeva il motore, faceva girare le eliche, e si staccava dalla banchina. Ero convinto di essere stato io a dare il segnale di partenza e non vedevo l’ora di riprendere il traghetto nel ritorno a casa, per ripetere la stessa magia. Per me erano attimi di una gioia che forse non ho mai più provato nella mia vita, e che raccontavo a mamma e papà al rientro a casa con il sorriso di un bimbo felice.
Poi un giorno ho chiesto: “Come può partire il ferry boat quando non ci sono io a dare il segnale con il mio fischietto?” Ci fu un attimo di silenzio tra gli adulti presenti, la risposta stentava a venire, e tra loro si scambiavano occhiate incredule, poi il nonno mi rassicurò: “Ci sarà sempre sul barcone un nonno con un nipotino che con il suo fischio, lo farà partire.”
Ero stato tranquillizzato, potevo essere certo che quella magia si sarebbe ripetuta all’infinito, proprio come il Natale che porta a tutti, soprattutto ai bambini sogni e giorni felici.
Se chiudo gli occhi, vorrei che il mio mondo si fosse fermato a quei giorni, così risalirei su quel ferry, con il nonno, il mio fischietto, la mia divisa da marinaio, e mi sentirei ancora un mago in grado di far muovere quel barcone solo grazie ad un mio fischio. Sognare non costa nulla, perché non provarci ancora.
Buon Natale a tutti!