Fosse Ardeatine. Alla ricerca delle radici del male per un futuro di speranza
Alla luce dell’80esimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, si sono riuniti di fronte al Sacrario, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e la Ministra di Stato per la Cultura e i Media del Governo federale della Germania, Claudia Roth, per deporre in modo congiunto la corona di fiori ai piedi della lapide come atto commemorativo.
Come memoria e azione condivise, ricordiamo che il 7 giugno 2017 nel Sacrario delle Fosse Ardeatine di Roma, per la prima volta si tenne una proiezione: il documentario di Israel Cesare Moscati, Alla ricerca delle radici del male.
Le Fosse Ardeatine, luogo dove il 24 marzo 1944 avvenne l’eccidio di 335 civili e militari italiani compiuto dalle truppe tedesche delle SS, narrato da storie di uomini e donne, vittime della Shoah, raccontate dai figli e nipoti. In contrapposizione scorrono i racconti dei figli e nipoti dei nazisti, ossia delle persone che hanno compiuto il massacro. Il dolore dei primi, accomunato con il dolore dei secondi, non meno assoluto, per Israel Cesare Moscati, perché provocato dalle colpe insanabili dei loro padri e nonni.
Scenari, alcuni dei luoghi simbolo dove si consumò la Shoah: le Fosse Ardeatine, per l’appunto, ma anche il “Binario 21” di Milano da dove partivano i deportati verso i campi di concentramento e i campi stessi di Plazow e Auschwitz-Birkenau.
In questi luoghi, nel documentario Alla ricerca delle radici del male, i discendenti delle vittime e dei carnefici s’incontrano, si raccontano le reciproche storie, si confrontano. Insieme compiono un viaggio dell’anima per capire le radici del male. Un doloroso viaggio nel passato per proiettare la speranza del ‘mai più’ nel presente e nel futuro. Perché affinché non si ripetano gli orrori del passato, ci rammenta Moscati, la Storia, oltre a essere ricordata, deve essere compresa.
Il documentario, con musiche di Amit Weiner e Simone Rossetti Bazzarro è stato prodotto dalla Clipper Media e Rai Cinema. Isarel Cesare Moscati, oltre a essere il soggettista e sceneggiatore, ne ha curato la regia con Piero D’Onofrio.
Il documentario è visibile su Raiplay.