Il DNA determina il nostro futuro? Riflessioni su etica e genomica
Dal 1997 l’Unione Europea si è dotata di uno strumento giuridicamente vincolante per la protezione dei diritti dell’uomo in campo biomedico, la Convenzioni di Oviedo.
Ispirata ai principi stabiliti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo nel campo della biologia e della medicina, questa Convenzione quadro vuole garantire la dignità, integrità e l’identità di tutte le persone, senza discriminazioni in relazione delle applicazioni della biologia e della medicina.
Eppure alla conclusione del primo Progetto Genoma nel 2001 già scriveva Le Scienze nel suo articolo Leggere il futuro nel DNA: “… l’obiettivo dei ricercatori, e delle industrie farmaceutiche, è quello di svelare le caratteristiche genetiche che ci rendono suscettibili a malattie come l’Alzheimer, i tumori, le malattie cardiovascolari, l’ictus, o il diabete. All’orizzonte c’è la possibilità di adattare lo stile di vita al rischio che leggiamo nel nostro DNA, oppure di intervenire con cure e farmaci adeguati. Se oggi misuriamo le minacce alla salute in base a pochi parametri validi per tutti, si avvicina velocemente l’epoca in cui, grazie ai progressi della genetica, il nostro profilo di rischio diventerà più preciso e, soprattutto, personalizzato. Allo stesso tempo, però, si profila il pericolo di un uso distorto o discriminatorio di questo nuovo, formidabile strumento …”.
A distanza di oltre 20 anni il dibattito sulla bioetica è ancora aperto come dimostra il workshop Il DNA determina il nostro futuro? Riflessioni su etica e genomica che si svolgerà 27 ottobre 2023, alle h. 10:00, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Chiesa dei SS. Marcellino e Festo ~ Largo S. Marcellino, 10, 80138 Napoli.
Il programma