Deep learning. E l’Intelligenza artificiale vince anche a bridge

Cade l’ultima barriera della superiorità dell’intelligenza artificiale sull’essere umano, almeno sulle scacchiere e tavoli da gioco, dopo che la start-up francese NukkAI ha annunciato la vittoria della sua macchina IA di nome Nook, su 8 campioni di robot a bridge nel corso del torneo  di 2 giorni (24-25 marzo 2022) organizzato a Parigi, durante il quale sono state giocate 800 mani consecutive.

Questa vittoria viene annunciata e così ripresa da tutti (o quasi tutti) i giornali come una “pietra miliare per l’IA” e non solo perché a bridge ancora era l’essere umano a vincere.

A scacchi e a go da anni l’IA batte i campioni umani e questo perché, oltre che i giochi sono scoperti sulle schacchiere,  il giocatore ha un solo avversario alla volta, entrambi sono in possesso di tutte le informazioni, ossia la macchina ha disposizioni esatte e il resto del suo ‘talento’ risiede nella sua velocità di calcolo superiore a quella umana.

Il bridge, invece, si gioca a coppie e si basa sulla comunicazione tra i 2 partener; a carte coperte i giocatori devono reagire al comportamento degli altri giocatori, pertanto le informazioni sono incomplete e lo stesso programma di IA, la macchina Nook si comporta con un tipo di ragionamento molto simile al processo decisionale umano.

Nella fase del contratto (detta dichiarazione o licitazione) durante la quale si decide il seme che avrà il nel corso della partita il valore dell’atout ossia della briscola i giocatori si scambiano una serie d’informazioni in modo comprensibile ed è la prima volta che un’IA fa altrettanto con regole decifrabile anche per i giocatori umani. Questa capacità di Nook ha portato gli esperti ha definirla come un’IA di nuova generazione. “Un progresso di fondamentale importanza nello stato dei sistemi di intelligenza artificiale” ha dichiarato a The Guardian, Stephen Muggleton, professore di machine learning all’Imperial College London.

Nook ha un approccio neuro simbolico ossia non impara soltanto attraverso l’addestramento (in questo caso giocando molte partite), ma prima impara le regole del gioco e poi migliora la tattica con la pratica. Esattamente come fanno gli umani.

I suoi progettisti spiegano che si tratta di un ibrido di sistemi basato su regole e apprendimento: si tratta del Deep learning, ossia apprendimento profondo ottenuto attraverso la elaborazione di algoritmi ispirati alla struttura e funzionamento del cervello umano, chiamati, appunto, reti neurali artificiali. E hanno deciso il suo debutto con il bridge “perché è il gioco che ha più somiglianze con la vita reale.  Un banco di prova ideale per le IA che stiamo costruendo”.

 

Immagini. Parigi, campioni di robot giocano a bridge con l’intelligenza artificiale durante il torneo organizzato dalla startup francese che ha elaborato Nook, il cervellone che ha vinto gli umani. Le fotografie riportate sono tratte dalla pagina Twitter della NukkIA

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