La luna nella lista dei siti a rischio della World Monuments Fund

Anche la Luna è stata inclusa nella lista dei patrimoni culturali a rischio, stilata da 60 anni dalla World Monuments Fund (WMF), l’organizzazione no profit che mette sotto osservazione i luoghi che un team internazionale ritiene siano salvare dalla rapacità e pessime pratiche umane.

Il satellite è il primo sito extraterrestre della lista, ed è considerata in pericolo dalla WMF in vista della “nuova era di esplorazioni sull’ambiente lunare” e per “prevenire i danni di un’accelerazione delle attività private e governative nello spazio”.

Sulla Luna già 227mila chilogrammi di spazzatura umana

Nonostante gli allunaggi siano avvenuti nell’arco di soli 3 anni – da 1969 al 1972 – da quando è iniziata l’esplorazione spaziale, nell’ottobre del 1957, secondo la NASA,  sulla Luna sono finiti 227mila chilogrammi di spazzatura umana, come aveva rivelato abbanews.eu nel suo articolo Luna. Tra rifiuti e siti storici da proteggere.

Sono frutto in gran parte dell’abbandono in loco delle attrezzature delle missioni in loco, ai quali si aggiungano i rifiuti indiretti, vale a dire i razzi lanciati in altre direzione ma che sono precipitati sul Satellite, provocandovi crateri più o meno grandi.

E peggio andrà se si realizzerà il programma NASA prossimo futuro, che vuole sulla Luna la stazione spaziale Lunar Gateway, come base per la nave Deep Space Transport, a fini esplorativi e per il collegamento tra la Terra e Marte. Il lancio è previsto per il 2028.

Non sorprende, allora l’attenzione del WMF, anzi la sua iniziativa si può considerare tardiva, ma speriamo che funzioni il vecchio detto: meglio tardi che mai!

I luoghi lunari da salvare

Tra i luoghi lunari a rischio sia per le intenzioni dei governi di sfruttarne le risorse, sia per quelle degli imprenditori tutti presi dal turismo spaziale c’è il Mare della Tranquillità, luogo storico che vide i primi passi dell’uomo sulla Luna: precisamente degli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, con la missione Apollo 11, nel luglio 1969.

La luna nona appartiene a nessuno

Gli Accordi Artemis, siglato dagli Stati Uniti e altri 51 Paesi, comprendono norme non vincolanti per l’esplorazione lunare e altre a tutela dei siti di approdo delle missioni storiche, considerate anche da un trattato dell’ONU, questo sì vincolante, ma non ratificato da molti Stati.

Molta disinvolta arroganza nei confronti del nostro caro Satellite, che in realtà “non appartiene a nessuno”, ha ricordato Bénédicte de Montlaur, presidente e amministratore delegato del WMF e deve essere  (dovrebbe essere) apprezzato come “simbolo di speranza e del futuro”.

World Monuments Fund: di cosa si tratta

World Monuments Fund (WMF) è un’organizzazione internazionale, senza scopo di lucro fondata nel 1965.

Con sede a New York ha uffici e affiliati in tutto il mondo, dove collabora con le comunità e i governi locali  e raccoglie fondi allo scopo di preservare il patrimonio culturale mondiale.

Mettendo le persone sempre al primo posto, finora ha operato in 112 Paesi e monitorato ed elaborato progetti per la tutela di 700 siti (alcuni dichiarati dell’Unesco, Patrimonio dell’Umanità) dagli eventi meteorologici estremi, dalle rovine procurata dalle guerre e dalla negligenza umana.

L’intervento del WMF nasce su segnalazione di organizzazione governative, associazioni, gruppi locali e professionisti di siti di valenza culturale di vario tipo, dall’archeologica, passando per l’architettura fino alla paesaggistica.

Per Venezia ha elaborato 25 progetti di conservazione in 20 anni.

Gli interessati a conoscere la Lista dei siti a rischio della WMF, che pubblica ogni due anni, la troverà al link: WMF – Watch.

 

Immagine by Bruno Scramgnon – pexels.com

 

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