Donatella Marazziti. La natura dell’amore

Donatella Marazziti, professore di Psichiatria presso l’Università di Pisa e famosa nel mondo per le sue ricerche in neurobiologia, è tra gli scienziati che salirà sul palco degli Ig Nobel nel corso del Festival della Scienza di Roma.

La natura dell’Ig Nobel prize, lo abbiamo già scritto, è satirica. Gli interventi a Roma non tradiranno lo spirito del premio e del suo fondatore Marc Abrahams (presente sul palco romano), tutto giocato sulla parodia di argomenti che sono però meramente scientifici.

Marazziti, autrice del libro La natura dell’amore, è stata la prima scienziata a dimostrare il ruolo della serotonina nell’amore romantico nella sua fase iniziale, inaugurando una nova branca di studio.  E di questo discetterà a Roma, soffermandosi su come l’amore romantico “può essere indistinguibile dal grave disturbo ossessivo – compulsivo”.

Sa di che parla Donatella Marazziti, è anche membro della World Psychiatric Association, gruppo di lavoro per il disturbo ossessivo-compulsivo; quindi le domande ci sorgono spontanee: quando ci innamoriamo ci dobbiamo preoccupare? Ci ammaliamo? E se è una patologia si potrebbe curare con i farmaci?

Il diluvio biochimico

Recentemente Donatella Marazziti, nel corso di una intervist,a ha spiegato che quando ci innamoriamo il nostro cervello subisce una sorta di “diluvio biochimico”, formato da serotonina, dopamina, noradrenalina e oppioidi endogeni che modifica i neurotrasmettitori. Un assetto pari a quello della reazione di allarme, la reazione neuronale fisiologica che dovrebbe indurci alla fuga se non entrassero in gioco “i circuiti del piacere” che trasformano la percezione di pericolo dell’evento.

Fenomeno complesso

Ma non è solo una questione di ormoni, l’amore è un fenomeno complesso che pur nascendo dalle nostre strutture cerebrali e manifestandosi tramite processi chimici, nel corso di millenni si è strutturato non solo per esaudire lo scopo procreativo, ma anche come condizione gratificante “del nostro essere sociale”.

Pertanto il sentimento amoroso nasce e si sviluppa lambendo costantemente i confini tra la biochimica e la psicologia. Inizia per reazioni biochimiche e continua in base “all’interazione di comportamenti e responsabilità individuale”, patologie incluse, alle quali, comunque non è estranea la neurobiologia.

L’interazione tra biochimica e psicologia spiega anche la riuscita del rapporto sentimentale, il tradimento e il dolore per l’abbandono.

La riuscita di un rapporto, il tradimento e il dolore per l’abbandono, i comportamenti psicotici

L’attaccamento alla persona amata deriva dall’ossitocina e continua con “l’impegno, la dedizione” e il superamento “dei nostri egoisti”.

Il tradimento è frutto della nostra intrinseca voglia di esplorare e “incapacità di tollerare la routine”, ma anche della “responsabilità individuale”

Mentre il dolore per l’abbandono è pari alla “deprivazione di una droga”, una sofferenza intensa. Ma non è la causa dei comportamenti violenti.

Lo stalking, i delitti passionali e i disturbi psicopatologici possono essere provocati “dalle modificazioni biochimiche” provocate dall’amore, ma sono detonatori negli individui vulnerabili,  effetti non cause e queste ultime possono essere controllate dagli psicofarmaci se è stata “fatta una diagnosi di una patologia psichiatrica”.

L’amore e il disturbo ossessivo – compulsivo. Questione di serotonina

Ed eccoci arrivati al tema che Donatella Marazziti affronterà al Festival delle Scienze il 20 aprile 2024: la stretta relazione tra l’amore e il disturbo ossessivo compulsivo.

L’amore, soprattutto nella fase iniziale presenta molti aspetti che ricordano quelli del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), come “il pensiero ripetitivo e ossessivo sul partner, la consapevolezza esagerata dell’altro e il senso di incompletezza – spiega la scienziata.

Partendo da studi che avevamo dimostrato come i pazienti DOC presentano la riduzione dell’di serotonina, importante neurotrasmettitore per il benessere psico-fisico.

Donatella Marazziti ha pensato “di valutare la serotonina negli innamorati. I risultati hanno dimostrato che innamorati e pazienti con disturbo ossessivo-compulsivo condividono un’analoga riduzione di serotonina rispetto a soggetti sani. Quello che fa la differenza è che questa alterazione negli innamorati dopo 6 mesi-tre anni ritorna nella norma, in parallelo col modificarsi della relazione e del sentimento”.

L’amore non è una malattia

Quindi l’amore non è una malattia ma una naturale reazione biochimica fortemente mediata dal nostro carattere e dalla nostra personalità E no, non c’è una medicina per il mal d’amore.

Bisogna mettere in conto che il dolore è parte del sentimento. Anzi di più, il dolore è inestricabilmente legato a ogni esperienza umana e “tutta la nostra vita è un equilibrio tra dolore e piacere”. Parola di scienziata.

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