Il compleanno del Tricolore che presto andrà nello spazio

Il 7 gennaio si è celebrato il 225° anniversario della bandiera italiana.

Il Tricolore nacque a Reggio Emilia nel 1797, quando i rappresentanti delle città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, riuniti in Congresso, proclamarono il tricolore bianco, rosso e verde come vessillo della Repubblica Cispadana, il nuovo stato sorto sotto la protezione delle armi napoleoniche. La storica seduta si svolse all’interno del Palazzo Comunale di Reggio Emilia.

In occasione dell’anniversario il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale l’astronauta dell’ Agenzia Spaziale Europea (ESA), Samantha Cristoforetti, e le ha consegnato il Tricolore che l’astronauta porterà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), nella missione in programma per la primavera del 2022.

All’incontro erano presenti anche il direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher, il presidente dell’ASI-Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, e il capo di Gabinetto del direttore Generale dell’ESA, Elena Grifoni Winters.

Dalla Repubblica Cispadana alla Repubblica Italiana. Passando per il Regno

La Repubblica Cispadana non ebbe mai vera indipendenza, giacché, per tutta la sua durata, rimase sotto il controllo francese ed ebbe vita breve (dal dicembre 1796 al luglio 1797). Tuttavia è solitamente considerata come il primo esempio di istituzione italiana democratica. E il suo vessillo tricolore rimase come simbolo del popolo, della libertà da conquistare, espressione stessa della futura nazione.

Soffocato dalla Restaurazione (caduta di Napoleone e ritorno in Europa del precedente assetto di potere), fu innalzato nei tanti episodi e gesta eroiche compiute nel corso del Risorgimento e venne adottato dal re Carlo Alberto di Savoia, il 23 marzo del 1848 quando proclamò alle popolazioni del Lombardo Veneto la prima guerra d’indipendenza. “Per viemmeglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell’unione italiana vogliamo che le Nostre Truppe(…) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla Bandiera tricolore italiana.”

Quando finalmente il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia, la sua bandiera continuò a essere quella della prima guerra d’indipendenza.
Ma non venne emanata un’apposita legge (l’esistente si limitava all’ordinamento degli stendardi militari) e ciò provocò la realizzazione di vessilli di foggia diversa dall’originaria. 

La prima definizione per legge dei modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato risale al 1925. La bandiera di Stato, con l’aggiunta al tricolore dello stemma della corona sabauda, doveva essere innalzata nelle residenze dei sovrani, nelle sedi parlamentari e negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche.

Caduta la monarchia, dopo la Seconda guerra mondiale, e proclamata la Repubblica, un decreto legislativo del 19 giugno 1946 stabiliva la foggia provvisoria della nuova bandiera, il Tricolore, privato, naturalmente, della corona reale, poi confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della Carta Costituzionale. “La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni” riferisce il verbale di quella storica seduta.

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