L’inaspettato Google mondo
Google è un globale test di Rorschach. Vediamo in esso ciò che vogliamo vedere.
John Battelle
Il mondo visto attraverso gli occhi di Google (o meglio: visto attraverso i nostri occhi che lo osservano tramite Google) può avere prospettive, idee e logiche inaspettate.
C’è un momento dell’anno che è perfetto per rendersene conto. Questo. Perché è proprio lungo dicembre che il boss dei motori di ricerca pubblica, per sfizio e per intento autopubblicitario, una messe piuttosto estesa e particolarmente esaustiva di dati, in modo da permetterci di fare valutazioni, analisi, commenti.
L’ANALISI DELLE RICERCHE EMERGENTI
Per compiere con voi le nostre considerazioni sul tema abbiamo scelto di seguire due filonii. Il primo è quello delle ricerche emergenti, ovvero: quali siano le persone, le locuzioni, le parole la cui ricerca si è maggiormente incrementata nel 2015 rispetto al 2014.
In cima a questo elenco, in Italia, compare Pino Daniele, la cui prematura, tristissima scomparsa, avvenuta a gennaio, ha sicuramente contribuito a rimetterlo (suo e nostro malgrado) al centro di un’attenzione che, probabilmente, avrebbe dovuto ricevere prima, e che lo pone in testa a questa particolare classifica (ed anche, comunque, in quella – in termini assoluti, ovvero di numero di ricerche effettuate – riguardante i “personaggi famosi”).
Dietro al grande cantautore, le ricerche che hanno incrementato di più sono quelle relative a due programmi tv: il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi, dimostrando quasi un revival verso i reality dati per televisivamente morti forse un po’ troppo presto.
Segue, ancora una volta soprattutto suo malgrado, Parigi, il cui incremento ha avuto una vera e propria impennata sia dopo il massacro della redazione di Charlie Hebdo (che compare anch’esso al nono posto di questa classifica), sia soprattutto dopo l’orrida notte dello scorso 13 novembre.
Seguono Sanremo, 50 sfumature di Grigio, nelle sale dallo scorso febbraio, e poi Miss Italia e l’Expo (che in questa classifica si piazza malino, ma che è al top su indicizzazioni analoghe dichiarate da Facebook e Yahoo). Chiudono, come detto, Charlie Hebdo, nono, e Valentino Rossi, decimo.
I perché dei navigatori: una forma di auto informazione
C’è poi una classifica ancora più particolare: quella dei perché: in questa elencazione si mettono una dietro l’altra, in base ancora una volta alla crescita del loro comparire sulle nostre tastiere, le frasi che seguono la parola “perché” nelle ricerche degli utenti. Insomma: le domande che poniamo a Google come ad una sorta di assistente vocale della nostra vita. E questa ha posizioni, se vogliamo, ancora più impreviste.
Al primo posto c’è una sibillina: “io leggo“, ovvero: il dubbio che abbiamo più incrementato su Google è la motivazione del nostro stesso atto di leggere. Poi, in seconda posizione c’è il “no Expo“, segno di un interesse curioso rispetto ad una posizione mediaticamente poco coperta. Al quarto posto ecco uno dei dubbi grossi lasciati sempre dal sistema d’informazione: ma “perché si chiama ‘Patto del Nazareno‘”?
Poi giù giù al sesto posto troviamo il “perché la Grecia è in crisi”, fino al decimo occupato da: “Perché Marino si è dimesso?”. Tutte domande che, visto che sono poste a Google direttamente, dimostrano scarsa copertura, e anche scarso appeal, dei media giornalistici, da un lato inascoltati, dall’altro evidentemente incapaci di dare cose interessanti da ascoltare…
I GRANDI EVENTI
Veniamo alla seconda parte del nostro discorso. Stavolta, prendiamo in esame un’altra classifica, i cui contorni sono geograficamente parecchio più grandi. Quella che analizziamo con voi è infatti la classifica mondiale degli eventi più cliccati, ovvero, di quei fatti che abbiamo cercato e navigato di più attraverso il motore di ricerca noi tutti, cittadini del mondo.
Ebbene: l’evento che più abbiamo cercato, con 897 milioni di ricerche, è Parigi Sotto Attacco. Verrebbe da aggiungere: ovviamente. Primo: perché questa locuzione potrebbe essere stata usata sia a gennaio, durante il massacro di Charlie Hebdo, sia il 13 novembre; secondo, perché quello è stato, nostro malgrado, l’evento più importante dell’anno. Al secondo posto ecco gli Oscar, cercati 426 milioni di volte.
Al terzo e al quarto posto compare lo sport ma, con sorpresa per noialtri italiani, non il calcio: con 323 milioni di click infatti sale sul podio la Coppa del Mondo di Cricket, mentre i 246 milioni di click valgono il quarto posto al Mondiale di Rugby. Poi: si torna al cinema con Star Wars (155 milioni), si scende di nuovo in campo ma ancora una volta con sorpresa scoprendo i 113 milioni di click per i mondiali di calcio femminili e si va a Londra per il regno più longevo, quello di Elisabetta II, che ha fatto 100 milioni di ricerche. Sotto la tripla cifra molti temi che ti aspetteresti più in alto tra i quali: 85 milioni sono le ricerche relative al Terremoto in Nepal, ad esempio (cercato 5 volte meno degli Oscar…), 32 milioni quelle cliccate per la crisi greca, 23 milioni (10 volte in meno del mondiale di rugby) quelle svolte per la crisi dei migranti, con le sue migliaia di morti.
Insomma: il mondo visto da noi che lo guardiamo attraverso Google ha delle prospettive inaspettate. Sulle quali, magari, potremmo anche meditare. E non poco.