Dirty Wars 11 september. Un videgame per raccontare la storia

Per raccontare e ricordare alle giovani generazioni il colpo di stato militare dell’11 settembre 1973 che rovesciò il governo di Salvador Allende e introdusse la dittatura in Cile, un gruppo di sviluppatori ha creato il nuovo videogioco Dirty Wars – September 11, incentrato sulla storia immaginaria di una giovane coppia militante che combatte le aberrazioni della dittatura cilena.

Jorge Olivares, sociologo e disegnatore di videogiochi, a capo del progetto di un gruppo di giovani professionisti, ha dichiarato di aver concretizzato la sua idea come un rimedio “per salvare la storia nazionale recente (…), omessa dalla storiografia ufficiale del paese e dal modello sociale prevalente in Cile”. Un modo per capire da dove proviene il Cile attuale.

L’orrore storico

La storia nazionale cui fa riferimento Olivares inizia nel 1970, con l’elezione a presidente del Cile del medico e politico socialista di lunga data, Salvator Allende (1908 -1973). A capo di una coalizione di sinistra il nostro attuò la riforma agraria (abolendo definitivamente il latifondismo), nazionalizzò alcune industrie e le miniere di rame, mentre nell’ambito della politica estera stringeva rapporti d’amicizia con i Paesi socialisti fra i quali Cuba.

Tali riforme oltre a colpire gli interessi dei ceti privilegiati cileni, intralciavano lo sviluppo delle grandi multinazionali, soprattutto statunitensi.

L’11 settembre 1973, dopo varie controversie economiche e di governo (le sue riforme furono boicottate e così la sua politica in modo da indebolire la stabilità del Paese e creare le condizioni ideali per la sua deposizione), alla proposta di Allende di indire un plebiscito per conoscere la volontà del popolo (pro o contro il suo governo e le sue riforme), scoppiò una rivolta favorita dai militari capeggiati dal generale Augusto Pinochet, che prese d’assalto il palazzo presidenziale – il Palacio de la Moneda – dove Allende morì dopo essersi rifiutato di arrendersi.

Sembra ormai storicamente accertato che Allende si tolse la vita per non cadere nelle mani degli insorti. E fu così che in Cile, dopo un lungo periodo di governi democratici, s’instaurò la dittatura di Pinochet (uno dei più feroci despoti del Novecento), che durò fino al 1990.

Un videogioco per le giovani generazioni

Il video gioco, che si caratterizza per il valore artistico delle immagini, e per l’accurata ricostruzione storica è ambientato nei primi anni della dittatura. La coppia protagonista decide di unirsi alla resistenza e il giocatore, il cui scopo e la sua sopravvivenza, ha a che fare con enigmi e filmati interattivi che lo porterà a gestire varie identità, informazioni e tattiche di controspionaggio.

Jorge Olivares,  ha spiegato al giornale online convergenciamedios: “L’idea nasce dall’interesse di portare le esperienze della resistenza alla dittatura militare in Cile ai videogiochi, che sono una piattaforma che mi interessa poter sfruttare, considerando che l’argomento è già stato affrontato in letteratura, musica e al cinema. Ho trovato interessante avventurarmi nella storia che è  in parte invisibile dalla storiografia tradizionale o ufficiale del Paese e poterla proporre come prodotto digitale per le nuove generazioni. Alla base di tutto questo soggiace il mio  affetto remoto per i videogiochi, forse più per il design e la creazione  che in veste di giocatore”.

Il materiale fornito dal video gioco è frutto delle ricerche e degli incontri con i personaggi reali alle cui storie si sono ispirati gli autori che per esigenze creative si sono avvalsi di un team multidisciplinare che li ha assistiti e li assiste nelle diverse sfaccettature anche tecniche per lo sviluppo del gioco che al momento è concepito soltanto per un giocatore e su il PC, ma che aspira ad arrivare ai telefoni cellulari.

Olivares – che nella sua preparazione non ha tralasciato lo studio di  film classici come l’epico La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, dove ha riscontrato delle similitudini tra la guerra di indipendenza dell’Algeria e la resistenza cilena contra la dittatura – è autore anche della colonna sonora di Dirty Wars.

Non essendoci musicisti nel team, si è avvalso di un software di audio digitale;  “un elemento limitante”, tuttavia, per l’autore, rammaricato di non aver potuto creare un suono naturale e vivo, in particolare rispetto alle fonti di ispirazioni che attingono le proprie radici dall’essenza stessa della musica cilena: Victor Jara (cantautore, regista teatrale e poeta, rappresentante della Nueva Canción Chilena fu torturato per giorni nel tragicamente noto Stadio Nazionale, trasformato in campo di concentramento, mori dopo pochi giorni  dal golpe), gli Inti-Illimani (gruppo cileno della Nueva Cancion Chilena in esilio dal 1973 al 1988), Quilapayún e Luis Advis, importantissimo compositore cileno.

Una forte tradizione culturale e musicale che Olivares vuole  trasmettere ai giovani congiuntamente agli eventi storici e al pari del Museo della Memoria e dei Diritti Umani a Santiago del Cile che è uno dei luoghi principali per ricordare gli orrori della dittatura di Pinochet.

Il lavoro di pre-produzione è stato realizzato con il finanziamento del Fondo audiovisivo del Ministero delle Culture, Arti e Patrimonio del Cile.  Attualmente l’équipe di Dirty Wars è in attesa di finanziamento per il lancio delle prossime fasi del gioco e  sta lavorando su base volontaria.

 

Immagini: Cile – 1 e 3 tratte dal videogioco Dirty Wars – September 11; 2) Salvator Allende, presidente del Cile dal 1970-73, deposto dal golpe militare guidato da Augusto Pinochet, diventato poi dittatore fino al 1990 (uno dei più feroci dispotismi del Novecento)

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