Viva. Ri-trovarsi belle
“Nei primi 2 anni di attività Viva! ha realizzato tanti piccoli ma preziosi risultati: iniziative culturali e sportive, di sensibilizzazione o di raccolta fondi, con l’unico scopo di assicurare gratuitamente trattamenti estetici alle donne in cura oncologica”.
A parlare Maria Rosaria Autore, specialista in Anestesia e Rianimazione che nel 2020 ha dato vita all’Associazione Viva, in collaborazione con Tina Sidoni, specialista in Oncologia Medica e, come vedremo, con un ampio bacino di professionisti e soci, con l’obiettivo di sostenere le donne, malate oncologiche, nel riappropriarsi della propria femminilità e benessere.
“Animate da un forte spirito di solidarietà e dalla grande energia che ha sempre permeato le iniziative messe in campo, le nostre professionalità sono capaci di dare una risposta valida ed incisiva alle situazioni di disagio espresse dalle donne in un momento tanto difficile”, continua Maria Rosaria.
Un messaggio di vita durante il trattamento
Le cure dell’Associazione intervengono sui cambiamenti che il corpo inevitabilmente subisce, impattando positivamente sull’umore. Una rinnovata fiducia e sicurezza, rispetto alla propria immagine attraverso interventi: di medicina estetica, a protezione di una naturale e ritrovata bellezza; di sostegno e stimolo, alla riscoperta della forza interiore e dell’autostima.
Un caparbio lavoro di squadra rivolto a restituire quella qualità della vita che sembrava perduta.
Come nasce il progetto VIVA
“L’idea è partita da me perché io, medico, sono stata paziente oncologica; nel 2015, all’età di 45 anni, mi hanno scoperto un cancro al seno in fase molto precoce grazie agli esami preventivi; la scoperta precoce mi ha dato la possibilità di non fare la chemio, di mettermi in menopausa e, ovviamente, essendo medico, sono stata facilitata nella comprensione e nei passi da seguire”.
L’anno prima che le diagnosticassero il cancro, Autori aveva intrapreso il corso di Medicina estetica, non tanto perché particolarmente interessata al settore estetico, ma per la necessità di un cambiamento, anche logistico (si spostava a Roma, per seguirlo), dovuto a un momento particolarmente doloroso della sua vita.
“Ho dato un senso al mio corso di medicina estetica; basta poco per dare fiducia. Ho iniziato perché era un modo per evadere, avevo perso mio padre; la scelta è stata causale. Non sono mai stata particolarmente ‘fashion’, mi piace aiutare gli altri a stare bene”.
E così, per quell’eterogenesi dei fini che spesso caratterizza le nostre vite, si è ritrovata con delle conoscenze e competenze specifiche da utilizzare per fare stare bene.
Gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici, così come la radioterapia, provoca reazioni forti da gestire: perdita dei capelli, forte spossatezza, unghie che si rovinano, solo per citarne alcuni. Interventi estetici per i malati come la ricostruzione dell’aureola della mammella, la tecnica della dermopigmentazione, permettono di riappropriarsi della propria fisicità, rendendo meno acuto il sentirsi malato.
Recente, l’inserimento del servizio di riflessologia plantare.
“Dato che sono amica di Tina Sidoni, oncologa, sono venuta a conoscenza di associazioni che si occupavano delle pazienti oncologiche per supportarle durante i trattamenti, come per esempio, l’acquisizione di un caschetto che, attraverso un sistema di raffreddamento, protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci, riducendo la caduta dei capelli.
Così abbiamo pensato perché non creiamo un’associazione che comprenda diverse figure professionali che concorrono a incrementare il benessere della paziente oncologica, come il/la nutrizionista, l’esperta di unghie, l’esperta/o di dermo pigmentazione, la/il parrucchiere, lo/la psicologo/a, il medico estetico (lo faccio io)” continua Maria Rosaria.
E così Viva emette il suo primo vagito durante un evento organizzato da un salone di bellezza, il 19 gennaio 2019, in cui presenta la mission e i servizi dell’associazione.
Viva: un lavoro di squadra senza sosta e confini
Ogni anno Viva progetta e pubblica un calendario dell’anno successivo, con le pazienti oncologiche come protagoniste e modelle, dedicato a un argomento specifico. Per il 2024, l’ispirazione è il territorio. La preparazione, il setting sono altamente professionali: trucco e parrucco, fotografie, distribuzione. I temi degli anni precedenti: gli occhi nel 2020; la musica nel 2021, lo sport nel 2022, il cinema nel 2023.
Si organizzano attività di trekking, corsi di canto, corsi di yoga, massaggi. Si cerca di fare stare bene. Molte pazienti fanno parte del consiglio direttivo e partecipano alla progettazione e all’organizzazione delle attività, così come alle azioni di raccot, tra cui la realizzazione di bomboniere solidali: le fanno loro o prendono contatti con i negozi, con il supporto di un’esperta di grafica. Per esempio, la realizzazione di un fiore eterno che non marcisce, come dono, nei momenti di lutto.
Si creano magliette; si organizzano spettacoli teatrali, concerti, cene solidali. Un’infermiera realizza gioielli, un giovane artigiano costruisce bottigliette di tetrapak, per venderle; data la loro diffusione e, soprattutto, i loro risultati, sono le stesse persone che si recano da Viva, per offrire la loro creatività e manualità a fini benefici.
L’abbassamento dell’età e la diffusione del cancro al seno sono di per sé una sensibilizzazione “naturale” verso il sostegno, ognuno come può.
Attualmente, l’Associazione sta riflettendo sulla possibilità di creare delle pink box, con prodotti per la pelle, un primo reggiseno, da offrire alle pazienti ricoverate.
Le iscrizioni sono aperte a tutti, uomini e donne. A chiunque desideri dare un supporto.
L’evento fisso è “l’arrostata” del 7 agosto, all’Aquila.
“L’obiettivo primario è quello di cercare di dare tutto gratuitamente alle pazienti, molte donne perdono il lavoro. Noi abbiamo uno stock di parrucche che regaliamo e siamo soliti collaborare con altre associazioni”. Gli stessi trattamenti che offriamo, vengono erogati con un prezzo ridotto, completamente diverso da quello di mercato. sottolinea Maria Rosaria, così che emerga come il lavoro di squadra è il collante di ogni attività solidale, sia all’interno di una realtà associativa che tra associazioni.
Viva è arrivata a 200 pazienti.
Mentre ascolto Autore descrivere le attività, le feste a cui partecipano tutte le associate e associati, le bellissime amicizie che si creano durante le gite, l’allegria che zampilla dallo stare insieme “Ci facciamo tante risate”, un moto incondizionato mi assale e vorresti ri-trovarti in modo istantaneo in luoghi ritrovati di armonia e condivisione.
Attenzione agli interventi estetici
Un altro aspetto sostanziale che apprendo dalla conversazione con Maria Rosaria è il recupero che l’Associazione Viva sta operando con pazienti che si erano sottoposte a interventi estetici, proibitivi per pazienti oncologiche; per esempio il microblending, che comporta piccoli taglietti, le pazienti oncologhe non possono fare
Setak e la parrucca per Sally
Uno degli ultimi eventi di Viva, è stato proprio il concerto di Setak, per l’acquisto di una parrucca con capelli lunghi e biondi, da donare a Sally, una bambina di 15 anni.
Setak, cantante e chitarrista, possiede la caratteristica di cantare in dialetto, ed è proprio questa sua forte connotazione locale che lo rende comprensibile in ogni luogo; poiché la visceralità che emerge dalla sua musica, arriva dritto al cuore. “Quando canta sembra di vedere i colori della musica”, così lo descrive la nostra preziosa interlocutrice.
Mai sola
Un evento toccante e di realtà condivise, è stato organizzato con la manifestazione Mai sola, in cui si è collegato alla violenza contro le donne alla malattia che attacca il corpo e l’anima delle donne.
Un carosello di iniziative ludiche e di approfondimento: sfilata con musica, letture, speech di un avvocato, all’interno di un teatro di un convento di suore; oltre ai musicisti, da segnalare la presenza di un attore, papà di una paziente. “
Solo per citare alcuni dei numerosissimi membri e professionisti di Viva:
presidente Donatella Autore;
dott.ssa Katia Cannita, primaria del reparto di oncologia Teramo – Atri.
Per conoscenza, la tessera annuale è di 40 euro.