9 agosto. Giornata internazionale dei popoli indigeni
La celebrazione di quest’anno è dedicata alle donne indigene per mettere in rilievo il ruolo fondamentale che ricoprono nella trasmissione dei saperi e delle tradizioni delle loro circa 5mila culture e, si stima, 7mila lingue parlate dalle 300 ai 500 milioni di persone, quanti sono stimati complessivamente gli autoctoni presenti in tutte le regioni del mondo, occupandone il 22% della superficie.
Le donne indigene, in quanto depositarie dei sistemi socio-economico e culturali millenari delle proprie etnie ne difendono diritti e difendono l’ambiente per la loro conoscenza atavica della gestione sostenibile del territorio.
Per gli indigeni la loro lingua e la loro terra sono gli elementi irrinunciabili della loro identità. Mentre per il resto del mondo la loro peculiarità è parte della ricchezza dell’umanità. Ma è proprio la loro diversità ad essere fortemente minacciata dalla globalizzazione che tutto tende a conformare e la loro terra, fortemente ambita dalle grandi multinazionali di varie natura e sotto la pressione dei cambiamenti climatici.
Dei 358 attivisti per la tutela dei diritti umani uccisi nel 2021, il 60% era indigeno e si sacrificato per la terra della propria etnia e dell’ambiente. Mentre delle 7milia lingue di cui dicevamo, 4mila, secondo il Consiglio d’Europa, sono a rischio estinzione perché non vengono insegnate a scuole né adoperate in ambito pubblico.
Proprio per salvaguardare e celebrare questa diversità con la risoluzione 49/214 del 23 dicembre 1994, l’l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata mondiale dei popoli indigeni da celebrare ogni 9 agosto, rievocando l’avvio del gruppo di lavoro della Commissione per i diritti umani delle popolazioni autoctone che avvenne, per l’appunto, il 9 agosto del 1982.
Giusto quarant’anni fa, ma nonostante gli sforzi compiuti (compresa la sottoscrizione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni adotta dall’Onu del 2007) e la consapevolezza che “rappresentano la maggior parte della diversità culturale mondiale” queste popolazioni continuano ad essere emarginate ed estremamente povere.
Immagine – Brasile, una donna di un’etnia autoctona protesta contro la polizia