Corea del Nord. Avvio alla denuclearizzazione, ma senza gli ispettori internazionali

Come annunciato dopo l’incontro storico tra le due Coree, il 24 maggio 2018 la Corea del Nord (nella foto a lato il presidente Kim Jong-un) ha distrutto almeno 3 delle 4 gallerie sotterranee del suo centro di test atomici, davanti a un gruppo di giornalisti stranieri provenienti dalla Corea del Sud, Cina, Stati Uniti, Russia, e Regno Unito. Si è ritenuto che la 4° galleria non sia stata utilizzata dal 2006. La centrale nucleare è situata a Punggye-ri, nella provincia di North Hamgyong (nord-est del Paese).

Soddisfazione espressa dalla Sud Corea; Noh Kyu-duk, portavoce del Ministero degli  Esteri ha detto: “Speriamo che sia una un’opportunità per giungere alla completa denuclearizzazione”.

Assenti all’avvenimento, invece, gli esperti internazionali, sebbene la Corea del Nord inizialmente avesse assicurato la loro presenza. Assenza che ha sollevato dubbi nella comunità degli esperti nel controllo degli armamenti. Infatti i giornalisti presenti, per loro stessa ammissione, non hanno le conoscenze tecniche per garantire che la base sia stata distrutta al punto da non poter essere riutilizzata.

Daryl Kimball, direttore del The Arms Control Association (ACA), con un tweet ha sottolineato come il prossimo passo che deve compiere la Corea del Nord è permettere agli ispettori dell’Organizzazione del Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari (CTBT) di supervisionare le installazioni distrutte e che firmi e ratifichi il trattato.

L’atto odierno, comunque, sarebbe stato un buon viatico da portare al tavolo della pace tra la Corea del Nord e gli Usa, deciso per giugno 2018, ma, al momento, saltato: speriamo, soltanto, rinviato a data da destinarsi e non definitivamente annullato.

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