Civil March for Aleppo. Il diario del cammino – Marzo
In cammino – Marzo
La Civil March for Aleppo è in cammino dal 26 dicembre 2016. Oltre 2 mesi di marcia, per Anna Alboth, l’ideatrice, gli organizzatori e i partecipanti, attraverso la Germania, la Repubblica Ceca, l’Austria, la Slovenia e la Croazia, Bosnia- Erzegovina e la Serbia raggiunta il 31 marzo 2017.
Come è ormai noto, la Marcia sta percorrendo al contrario la rotta balcanica seguita dai profughi siriani per sfuggire dalla guerra, che si consuma nel proprio Paese dal 2011, ed entrare in Europa. Nell’estate del 2015 la rotta balcanica è stata percorsa da centinaia di migliaia di persone, ma da marzo 2016 la rotta balcanica non è percorribile, perché i Paesi europei interessati dal tragitto hanno chiuso le proprie frontiere ai migranti, elevando recinzioni.
La Civil March for Aleppo, per esprimere solidarietà al popolo siriano e condannare la guerra si propone di camminare per oltre 3o00 chilometri e raggiungere Aleppo. Alla meta, incerta perché mentre scriviamo i confini con la Siria non si possono attraversare, mancano, secondo la tabella di marcia, circa 1.o00 chilometri, oltre un mese di marcia e l’attraversamento di ancora 3 frontiere: Serbia, Macedonia, Turchia e infine la Siria, dove, auspichiamo, per quel momento la guerra sia cessata. Se durante la prima parte della Marcia i partecipanti hanno dovuto fare i conti con il freddo ma hanno vissuto esperienze di profonda umanità, la fase che li attende potrebbe rivelarsi la più difficile e pericolosa.
Chiunque e in qualsiasi momento può unirsi alla Marcia, anche per un breve tratto, consultando la mappa: civilmarch.org/here-you-can-join–our-route, aggiornata fino all’1° aprile 2017. Per mettersi in contatto con il gruppo, può rivolgersi alla pagina Facebook dell’iniziativa o attraverso Twitter #Civilmarchforaleppo. Per contribuire al sostegno alla marcia: gofundme.com/CivilMarchForAleppo.
E ora, idealmente al loro fianco, continuiamo con il Diario della marcia
28 – 31 marzo 2017 – Hermovica (BS-HR) – Mokra Gora (SRB) – Marzo termina in Serbia
Il 31 marzo la Civil March for Aleppo ha varcato il settimo confine, dall’inizio e sono entrati in Serbia Migliaia di chilometri fatti a piedi ormai, da quel freddo 26 dicembre berlinese, quando hanno iniziato la loro marcia. In Serbia cammineranno per 3 settimane, con un piccolo intervallo a Nis per recuperare le forze.
Il 30 marzo sulla propria pagina Facebook la CMFA pubblicano una relazione dell’Institute of Race Relations (IRR), sulle condizioni dei rifugiati e migranti fermi alle porte della Serbia, Ungheria e Croazia, i paesi che gli proibiscono di entrare nel loro territorio. Il periodo preso in esame dall’IRR va da marzo 2016 a febbraio 2017. Il documento conferma il numero delle persone che in tali condizioni hanno perso la vita. Denuncia i severi maltrattamenti compiuti nei loro confronti dalle polizie di frontiera, furti compresi. L’Ungheria, la Croazia e la Bulgaria, sono i Paesi maggiormente messi sotto accusa: manganellate, pugni, scosse elettriche, nei confronti dei migranti. Gli agenti della polizia che scattano e pubblicano i selfie durante le percosse, fieri del loro agire, e umiliando ancora di più – se è possibile – le loro vittime. Un modello di soprusi e abusi, che viene compiuto nell’indifferenza dell’UE.
Il 29 marzo la CMFA, compie il cammino giornaliero più lungo fatto fin’ora: 35 chilometri, da Mededa a Gornji Dobrun.
aggiornamento 1 aprile 2017, h. 10.47
20 – 27 Marzo 2017 Kozarac Travnik – Hermovica (BS-HR) – La festa della mamma in Siria e la commorazione dell’assedio di Sarajevo
Lungo il cammino da Travnik e Sarajevo, i partecipanti della CMFA, grazie alla presenza di Ahamad fra loro, hanno appreso – e noi da loro – che in Siria il 21 marzo è la festa della mamma.
Il pensiero va a tutte le madri che nel corso di questa interminabile guerra hanno perso dei figli; a loro esprimono vicinanza e le dedicano il loro silenzio nel pieno rispetto del loro dolore, incomprensibile, scrivono per chi non l’ha vissuto.
Un omaggio e un augurio a tutte le madri costrette all’esilio: che possano vivere in pace e sicurezza e trovino la forza e la tenacia per ricostruire la propria vita e quella delle persone amate giorno dopo giorno.
E il 21 marzo la CMFA ha lasciato Visoko, direzione Sarajevo, raggiunta dopo 28 chilometri di marcia.
Dal 22 marzo al 26 marzo i marciatori si sono fermati a Sarajevo dove, come vi avevamo anticipato, hanno commemorato, con un evento da loro organizzato ad hoc, il 25° anniversario dell’assedio. L’evento “ The barefoot day for peace in Syria”, camminare a piedi nudi lungo un telo bianco con le palme dei piedi colorate con vernice rossa. Un gesto simbolico, un tributo a tutte le vittime dell’assedio, della guerra in Bosnia in ricordo della Siria.
In molti luoghi, fisicamente lontani da Sarajevo, come a Lipsia e Norimberga, hanno accolto e aderita all’iniziativa come mostrano le fotografie pubblicate a lato.
Ripresa la marcia il 25 marzo, i partecipanti per raggiungere Podgrab hanno attraversato le zone ancora minate dalla guerra in Bosnia, nonostante sia terminata nel 1995. Sono segnalate da cartelli che precludono l’accesso lungo i campi e le foreste. Le operazioni di sminamento andranno avanti per i decenni a venire.
CMFA ci ricorda che la guerra dell’ex Jugoslavia produsse la più alta affluenza di rifugiati in Europa -fino allora – dopo la seconda guerra mondiale.
Il 27 marzo la Marcia per Aleppo ha lasciato Podgrab per raggiungere dopo una camminata di 15 chilometri Hermovica. Sono diretti a Sud-Est verso la Serbia.
aggiornamento 27 marzo 2017, h. 18,55
12 – 19 marzo 2017 – Kozarac Travnik (BS-HR) – L’anniversario, l’approfondimento e il programma di Sarajevo
Nel corso di questa settimana è caduto l’anniversario dell’inizio della guerra in Siria: 15 marzo 2011. E i marciatori c’informano che la Francia ha adottato il progetto italiano dei Corridoi umanitari avviato il 16 dicembre 2015 che fino ad oggi ha portato In Italia, attraverso un viaggio in totale sicurezza 700 profughi. Il 14 marzo 2017 la Francia, seguendo l’esempio italiano, ha deciso di ospitare 500 rifugiati siriani e iracheni che attualmente vivono in Libano. “Crediamo” scrivono i marciatori “che tutte le società europee siano in grado di mostrare il loro volto umano”.
Il 13 marzo, un pensiero è dedicato ai rifugiati e profughi, che esclusi dall’Europa a causa della chiusura della rotta balcanica, si riversano soprattutto uin Serbia, superando di molto la capacità ricettiva del Paese. Mentre coloro che comunque tentano l’attraversamento della rotta, perché non hanno altra scelta, c’informa la CMFA, superati i muri di cinta innalzati, vanno incontro a “brutalità sistematica e umiliazioni, indipendentemente dalla loro età, sesso o nazionalità di provenienza”. Soprattutto alla frontiera con l’Ungheria, anche se le autorità del Paese magiaro. Per approfondire il tema CMFA ha pubblicato il video documentario realizzato da Fresh Response.
Il 22 e 23 marzo 2017 la CMFA sarà a Sarajevo, città sotto assedio durante la guerra in Bosnia, dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996. Quattro anni di assedio, il più lungo della storia bellica moderna. In quei 2 giorni la CMFA, in ricordo alla guerra bosniaca e in nome della pace in Siria ha organizzato l’evento “ The barefoot day for peace in Syria”, che si svolgerà appunto a Sarajevo: un giorno di camminata a piedi nudi attraversando la città, insieme ai residenti cui seguirà un concerto e dibattiti.
aggiornamento 19 marzo 2019, h. 12,05
7 – 12 marzo 2017 – Zagabria (CROAZIA) – Kozarac (BS-HR) – Bosnia Erzegoniva: Siamo qui
In una settimana i marciatori hanno raggiunto un altro Paese. Il 12 marzo hanno varcato il confine tra la Croazia e la Bosnia Erzegovina (foto a lato, a sinistra).
Nel corso della settimana trascorsa attraversando la Croazia è ricorsa la Giornata Internazionale delle Donne, l’8 marzo che i marciatori hanno dedicato alle “sorelle siriane” (foto a lato a destra). “Continuiamo a marciare” hanno scritto “ispirati dal coraggio di tutte le donne siriane che non hanno esitato a combattere l’ingiustizia, consapevoli di mettere a repentaglio la propria vita. Continuiamo a marciare per tutte le donne siriane che sono morte per proteggere la vita delle persone che amavano. E continuiamo a marciare per le donne che in Siria, prive di qualsivoglia basilare protezione, sono alla mercé di discriminazioni, molestie e violenze sessuali e non”.
aggiornamento 13 marzo 2017, h. 09,40
5 – 6 marzo 2017 – Oroslaje – Zagreb (REPUBBLICA DI CROAZIA) – Finalmente si ci sono riusciti. Inizia la Marcia in Croazia
6 marzo – Inizia la marcia in Croazia. Partiti alle 7 di mattina dalla piazza principale di Oroslaje marciano verso la capitale Zagreb (Zagabria) .
5 marzo – Ci sono riusciti i marciatori hanno attraversato il confine e sono entrati in Croazia. Avvisano che il tragitto previsto (vedi la mappa a lato) potrebbe subire delle modifiche. Invitano, quindi le persone che hanno intenzione di unirsi a loro di seguire gli aggiornamenti diari e se necessario di contattarli telefonicamente al numero 385989461501.
aggiornamento 6 marzo 2017, h. 08,37
1 – 4 marzo 2017 – Podcetrtek – Bistrica Ob Sotli (SL) – – La recinzione che offende e frena la Marcia
4 marzo – La Marcia ha deciso di entrare in Croazia, ma non tutti i partecipanti hanno il diritto di varcare il confine. Ci sono persone nel gruppo della Marcia che per la propria cittadinanza non possono andare oltre la Slovenia. Ma scrivono gli organizzatori ” faremo tutto il possibile per riuscire a varcare tutti i confini e di farlo tutti insieme“. Domani (5 marzo ndr) ci riproveranno, partendo da Bistrica Ob Sotli in Slovenia alle h. 8 per raggiungere la Croazia entro la fine della giornata”.
3 marzo – La Marcia ha superato il confine tra la Slovenia e la Croazia 6 si imbattuta con la recensione, costruita, per le ragioni a cui si è accennato, esattamente un anno fa. Per ricordare il famigerato anniversario, alcuni partecipanti si sono fatti fotografare con un cartello su scritto ” This fence offend me” (Questa recinzione mi offende ndr). Dal gruppo di fotografie pubblicate sulla pagina Facebook della Marcia, spicca quella che ritrae un partecipante siriano che mostra un cartello con la scritta ” This fence was built for me” – Questa recinzione è stata costruita per me“.
scritto il 4 marzo 2017, h. 20,00
Pubblicazioni precedenti:
Il diario del cammino. Febbraio
Il diario del cammino. Gennaio
26 dicembre 2016. Parte la Marcia Civile per Aleppo
Le fotografie e le informazioni pubblicate sono tratte dalla pagina Facebook: March for Aleppo. Fotografia di copertina by Janusz Ratecki