L’Italia, prima per economia circolare, fa’ la cosa giusta
L’Italia è il primo Paese dell’Unione europea nel settore dell’economia circolare. A rilevarlo è la pubblicazione del primo Rapporto nazionale sull’ economia circolare realizzato dal Circular Economy Network, promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Capolista nella classifica con 103 punti è seguita dal Regno Unito con 90 punti, Germania 88, Francia 87 e Spagna 81.
La votazione si basa sull’uso delle risorse, l’utilizzo delle materie prime seconde e l’innovazione nelle categorie di produzione, consumo e gestione dei rifiuti.
Il primato italiano inorgoglisce, ma non stupisce. Basti pensare alle tante realtà produttive presenti sul territorio nazionale e delle quali abbanews.eu vi ha raccontato: dal riuso della vinaccia per la realizzazione della pelle e del filato ecologico, o dei fondi del caffè, passando per le storie vincitrici del Concorso di settore. Aziende giovani, alla base delle quali si trova una capacità imprenditoriale e produttiva frutto di sapienza e conoscenza.
Ma bisogna stare attenti, perché nell’ultimo anno il nostro Paese è cresciuto soltanto di un punto mentre le altre economie stanno guadagnando posizioni a passo svelto. Rispetto al 2018, infatti, la Spagna ha conquistato 7 punti, la Francia 7.
Comunque è primo e ha contribuito molto all’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare dell’UE in vigore dal 2015 e che oggi, alla pubblicazione della relazione in merito, porta la Commissione ad affermare che “le 54 azioni previste dal piano sono state attuate o sono in fase di attuazione”. Secondo le conclusioni della relazione, l’attuazione del piano d’azione per l’economia circolare ha accelerato la transizione verso un’economia circolare in Europa, che a sua volta ha contribuito a riportare l’Ue su un percorso favorevole all’aumento dell’occupazione. Nel 2016 oltre quattro milioni di lavoratori hanno trovato impiego nei settori attinenti all’economia circolare, il 6 % in più rispetto al 2012. La circolarità ha inoltre schiuso nuove opportunità commerciali, dato origine a nuovi modelli d’impresa e sviluppato nuovi mercati, sia all’interno sia all’esterno dell’Ue. Nel 2016 le attività circolari come la riparazione, il riutilizzo o il riciclaggio hanno generato quasi 147 miliardi di euro di valore aggiunto, registrando investimenti pari a circa 17,5 miliardi di euro. Risultati importanti dei quali si discuterà a Bruxelles il 6 e 7 marzo 2019 nella Conferenza annuale. Giusto alla vigilia dell’inaugurazione della grande fiera nazionale del consumo e dello stile di vita sostenibile Fa’ la cosa giusta dall’8 al 10 marzo 2019 presso Fieramilanocity, a ingresso gratuito.
10 le sezioni tematiche, oltre a 6 spazi speciali, mentre 450 saranno gli appuntamenti culturali, nel corso dei quali si parlerà anche di accoglienza, con gli interventi di Cecilia Strada e Alessandro Bergonzoni che presenteranno il progetto Mediterranea – Saving Humans, la nave che, dal prossimo novembre, dovrebbe essere attiva nelle acque del Mediterraneo centrale e di Cristina Cattaneo (nella foto a lato), il medico legale impegnata da anni nell’identificazione delle vittime nel Mar Mediterraneo, come ha raccontato nel libro Naufraghi senza volto.
Di questo fitto programma vanno segnalate le seguenti novità :
#PluraleFemminile, un approfondimento sul ruolo e sul valore delle donne nella società e nel mondo del lavoro, arricchito alla mostra interattiva Il labirinto della violenza, un percorso esperienziale di 10 minuti per imparare a riconoscere i segni della violenza nella coppia; Il Porto di Fa’ la cosa giusta! dedicato all’ecosistema marino, dei corsi d’acqua e delle acque interne, al loro stato di salute, alle emergenze in atto, ma anche alle buone pratiche per risolverle; Sfide – la scuola di tutti, il salone dedicato al mondo della scuola e ai suoi protagonisti, il personale docente, gli studenti e le loro famiglie.
Fa’ la cosa giusta, giunta alla sua 16° edizione, è organizzata dalla sezione eventi di Terre di mezzo.