Microcredito e Università per micro imprese innovative
Non tutti dobbiamo credere nelle persone e nelle loro capacità di cambiare le loro vite. Tutti compresi i poveri hanno un’enorme capacità di aiutarsi. Nonostante le apparenze, nell’intimo di ogni essere umano esiste un tesoro prezioso di iniziative e creatività in attesa di essere scoperto, di essere libero per cambiare in meglio la vita (Muhammad Yunus).
Il rafforzamento e potenziamento della ricerca accademica con il mondo dell’economia reale è un’autentica scommessa per il progresso di qualsiasi paese, sempre ovviamente in una dimensione etica e sostenibile, in accordo con gli obiettivi dell’Agenda 2020.
Ci sembra opportuno dunque rilevare il protocollo di intesa che è stato firmato tra l’Ente Nazionale microcredito e il Ministero dell’Università e della Ricerca durante il convegno Dalla Ricerca all’economia reale per un’innovazione diffusa, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi e del Presidente dell’ENM Mario Baccini.
Lo spirito “intenzionale” del protocollo
Un’ innovazione diffusa che tocchi l’intero sistema produttivo permette di operare una “grande rivoluzione” (affermazione del ministro Manfredi) all’interno del tessuto imprenditoriale italiano che, per la maggior parte, è rappresentato dalla micro e media impresa. Un anello di congiunzione tra la capacità innovativa dei giovani ricercatori e la “micro-imprenditorialità”.
Contaminazione benefica tra il sapere, il sapere fare e il sapere essere. Ancor di più in un momento di ri-costruzione socio-economico come quello che stiamo vivendo alla luce della situazione pandemica, questa contaminazione si fa urgente ed essenziale per il presente-futuro.
Si promuoveranno le opportunità di sostegno economico e di tutoring a nuove microimprese e attività professionali o di lavoro autonomo i cui titolari siano giovani che frequentano corsi universitari o post universitari che abbiano già conseguito un diploma di laurea; così come si promuoveranno presso i propri stakeholders le opportunità di finanziamento tramite lo strumento del microcredito con la possibilità di accedere a un finanziamento di importo massimo pari a 40.000 euro, e, a determinate condizioni, fino a 50.000 euro; forniranno servizi ausiliari di assistenza tecnica, monitoraggio e tutoraggio, sempre con strumenti di finanza etica.
Grazie all’incontro tra ricerca e mondo imprenditoriale, attraverso lo strumento del microcredito, si avrà la possiblità di formare i giovani in merito alle competenze imprenditoriali che vanno alimentate e sperimentate sul campo, mentre i giovani potranno apportare linfa innovativa al sistema dell’economia reale, crendo così un nuovo modello di sviluppo, con un’ampia attenzione all’inclusione sociale e ai benefici della diversità culturale, etnica, di abilità, di genere.
Su sito dell’Ente Microcredito leggiamo che per l’anno 2018 si è registrato nel 68% dei casi la concessione del Finanziamento, nel 10% la delibera negativa dell’istituto finanziario, mentre nel 22% dei casi il richiedente rinuncia in anticipo.
I suddetti dati fanno presupporre che il nuovo protocollo indirizzato ai giovani, con la presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca possa essere foriero di risorse effettive.
Pillole di Microcredito
La microfinanza si è diffusa attraverso la Grameen Bank, la “banca villaggio” fondata nel 1976 dal professore di economia Muhammad Yunus del Bangladesh (Premio Nobel per la pace 2006) che spinse le persone tradizionalmente escluso dal circolo produttivo ad investire in “micro attività”, donando così, in particolare, alla donna uno strumento di emancipazione sociale. Una banca rurale che concedeva e prestiti e supporto organizzativo ai più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari (Solidarity Group), tradizionalmente esclusi dal sistema di credito tradizionale.
Modelli che poi si sono sviluppati in tutto il mondo a seconda delle condizioni socio-economiche dei contesti territoriali. Ci fa piacere evidenziare un’iniziativa che nacque nel 2004 da un gruppo di giovani neolaureati in economia che unirono le loro competenze per dare vita al progetto ”Non solo credito al consumo” con il supporto tecnico di PerMircro, società specializzata in microcredito, avviando la Micro Progress Onlus.
Un atteggiamento propositivo e aperto verso una realtà in continuo cambiamento ha permesso a giovani imprenditori di costituire una solida attività a responsabilità “sociale”. “Beneficiari-clienti” inziiali del servizio: immigrati, giovani studenti e donne. Persegue dunque l’obiettivo di favorire l’accesso al credito imprenditoriale per i soggetti non bancabili. Il percorso del cliente comprende: servizio di accoglienza e orientamento, supporto nella stesura del business plan, valutazione della richiesta, tutoraggio e monitoraggio.