Fare la cosa giusta per un mondo sostenibile
Vi ricordate all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, il regista afroamericano Spike Lee, ci suggeriva di “fare la cosa giusta”; un titolo diventato un imperativo nell’immaginario collettivo e, quanto mai appropriato per la fiera appena conclusasi a Bastia Umbra.
Fa’ la cosa giusta, fiera del consumo sostenibile, una kermesse rivolta alla produzione e al consumo sostenibile tra new food, artigianato, bioarchitettura, eco fashion. Un indirizzo verso una spesa consapevole e proattiva per l’ambiente.
Dalle alghe commestibili alla cosmesi “viva”, realizzata con emulsioni nano cellulari, dalle collezioni fashion con nuovi colori naturali all’artigianato creativo, alle cannucce commestibili.
Ai produttori di Spirulina naturale e pura al 100% e cibi funzionali a base di Spirulina. A coltivatori biologici, a giardini ecosostenibili con ridotta manutenzione, grazie all’equilibrio della vegetazione, al chewing-gum biodegradabile , al laboratorio Cotti in fraganza, per la preparazione di prodotti da forno all’interno dell’Istituto penale per i minorenni di Palermo e a modelli di assistenza sanitaria ispirati ai concetti della mutualità e progetti di residenza sociale.
Alle nuove fibre applicate al tessile e al food, modelli virtuosi, agroforestry ((insieme dei sistemi agricoli che vedono la coltivazione di specie arboree e/o arbustive perenni, consociate a seminativi e/oo pascoli, nella stessa unità di superficie.)
12 aree tematiche, 250 espositori, oltre 200 eventi gratuiti tra seminari tecnici e momenti divulgativi per le famiglie.
Novità dell’edizione 2017 è lo spazio HandMade, dedicato all’esposizione di prodotti fatti a mano, fra i migliori e i più originali del centro Italia.
Seminari, workshop, dibattiti, educazione e didattica, dimostrazioni, presentazioni, mostre, convegni, cooking show, laboratori pratici, qualità della vita, benessere del corpo e della mente, un programma riservato alle famiglie e alle scuole per una tre giorni di eventi gratuiti non stop sui diversi aspetti e le diverse anime della sostenibilità, con al centro la mostra-mercato dei prodotti e servizi “green”..
L’evento, organizzato da Fair Lab in collaborazione con Terre di mezzo Editore e Umbriafiere, con il patrocinio e il sostegno della Regione Umbria, con il patrocinio del Comune di Bastia, ha l’obiettivo di diffondere buone pratiche di consumo e produzione. Vediamo nello specifico, 3 prodotti “green”.
Sacchettino. Un sacco di legalità è prodotto in Mater-Bi®, un innovativo polimero biodegradabile e compostabile che permette di ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili e di rivitalizzare l’economia del territorio.60 buste su 100 in circolazione sono assolutamente fuori norma. Dietro ai gesti più semplici, alle volte, si nascondono rischi concreti per i consumatori e per i commercianti.
Il settore degli shopper per la spesa vive in una condizione di illegalità inarrestabile: 60 buste su 100 in circolazione sono assolutamente fuori norma. I numeri sono inquietanti: 40.000 tonnellate di plastica, 160 milioni di euro persi dalla filiera legale, 30 milioni di evasione fiscale e 50 milioni di maggiori costi di smaltimento (fonte Legambiente).
Occasione inoltre per informare i cittadini con la campagna SaccETICO, un sacco di legalità che intende sensibilizzare la platea più vasta possibile alle tematiche della legalità, e degli stili di vita sostenibili. I sacchetti di plastica illegali continuano ad essere utilizzati, nonostante la legge sia entrata definitivamente in vigore il 24 marzo 2012 e il regime sanzionatorio dall’11 agosto 2014. Le sanzioni alle quali possono andare incontro i commercianti possono andare dai 2.500 ai 25.000 euro.
Presente Futuro dell’Agroforestazione: One Goose Revolution. Il progetto nato nel 2009 in forma sperimentale, attingendo da una tecnica non nuova, da sempre ci sono stati animali da cortile nelle vigne, la cosiddetta “consociazione”. Attualmente è a regime con 400 oche in 4 ettari di vigneti. Oche in vigna, vantaggi qualitativi per i terreni e le uve, risparmio economico e tutela dell’ambiente. I risultati dello studio sono stati presentati in un convegno.
Il progetto, denominato One Goose Revolution in omaggio al botanico-filosofo Fukuoka che ha scritto The One Straw Revolution. Le oche puliscono mangiando l’erba, concimano e così si ha una doppia produzione: oche (anche uova) e vino. Il terreno migliora come spesso succede in una multicoltura (il letame delle oche ha effetti benefici), con il tempo migliora anche la qualità dell’uva e la qualità delle carni è superiore perché gli animali sono allevati allo stato brado e hanno una qualità dei grassi decisamente superiore (con meno omega 6 e più omega 3, come emerso dalle analisi dell’Università).
In collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia è stato pubblicato un documento su benefici e risparmi in termini di prodotto ed economici; un protocollo che sarà utile per le altre aziende vitivinicole che volessero adottare il modello.
Negli ultimi anni sono state condotte delle ricerche dalle Università di Perugia, Siena e Camerino, gli studi fatti sono stati in ambito Zootecnico dal Prof. Cesare Castellini ed i collaboratori Alice Cartoni e Luca Piottoli, in ambito Pedologico dai Prof. Luisa Massaccesi ed Alberto Agnelli, ed dall’Istituto Zooprofilattico dalla Dottoressa Chiara Magistrali. In azienda il progetto è seguito da Marco Bindocci.
Nel caso della “vigne delle oche”, si è trattato di un piccolo allevamento nei pressi della cantina biologica Di Filippo con alcune decine di oche, ora si tratta di un allevamento di circa 400 oche in una vigna di 4 ettari. La quantità di oche che può essere allevata in un ettaro senza che ci siano troppi danni è appunto di circa 100. Uno dei risultati più importanti è comunque l’abbassamento di utilizzo di risorse (energia e materie prime) nella produzione, il calcolo è stato fatto misurando l’Emergia (un metodo di calcolo complesso ed etico) e dai calcoli risulta un risparmio del 30-40%.
Una fiera che si declina in altre parti di Italia. A marzo del 2018 sarà la volta di Milano. Una finestra sul mondo sostenibile e un’opportunità di conoscenza per le giovani generazioni di avvicinarsi a una nuova forma di economia basata sulla creatività, sui bisogni delle persone senza danneggiare l’ambiente e, pertanto, le persone stesse.
Su abbanews.ue continueremo a in-seguire le imprese e le attività più innovative augurandoci di “fare la cosa giusta”.