Couture in orbit. Vestire il futuro
Il glamour strizza l’occhio agli astronauti. È quello che è accaduto a Londra per iniziativa dello Science Museum (Museo della Scienza) di Londra e dall’Agenzia spaziale europea (Esa) con l’evento Couture in orbit.
‘Couture in orbit’ una sfilata di modelli per gli astronauti del futuro, presentata nell’ultima settimana di maggio 2016 a Londra, con modelli realizzati dagli allievi delle scuole di moda di Milano, Londra, Parigi, Berlino e Copenhagen, le cinque città di origine degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea.
La genesi dell’iniziativa la racconta Rosita Suenson, Responsabile della comunicazione dell’Esa, al magazine on line WWD Fashion: “ L’idea del progetto è emersa da una conversazione con Roger Highnfield, Direttore degli affari esterni presso il Museo della Scienza, e dal desiderio di coinvolgere un pubblico ampio, che superasse quello ristretto degli addetti ai lavori”. Da qui la decisione di organizzare una sfilata, ma non con i talenti del glamour già affermati, ma con quelli del futuro.
Rosita Suenson prende i contatti con le scuole di moda delle città suddette, è riceve da subito una risposta positiva dalla britannica Ravensbourne University, la danese Akademiet , il Politecnico di Milano e la International University of Art for Fashion per la Germania e la Francia.
Gli allievi, prescelti dalle scuole suddette, hanno lavorato in sinergia con le start-up tecnologiche connesse con l’Agenzia spaziale europea, in modo da coniugare la moda, con i supporti tecnici che necessitano gli astronauti in orbita, rispondenti alle loro esigenze di movimento e di comportamento che assumono in assenza della gravità.
I materiali scelti dagli stilisti in erba sono l’allumino e reti. I colori prevalenti sono il bianco e l’argento, con stampe di colori, che riproducono le immagini della Terra, vista attraverso la rete satellitare.
Tra i capi di maggior rilievo una serie di piumini con meccanismi di riscaldamento interni che mantengono costante la temperatura corporea, la (Cooling Technology).
I tre abiti spaziali selezionati del Politecnico di Milano sono i modelli: “23,44° Therapy Garment’, ‘Tourist in Space’ e ‘Food Keeper“.
La sfilata londinese è nata come evento “unico”, ma al contrario del previsto, potrebbe avere uno sviluppo futuro. Si pensa alla possibilità di replicare’Couture in orbit’ a Milano a Settembre 2016, in occasione della “Settimana della moda” e di farne uno spettacolo itinerante.
Inoltre, l’esperienza londinese ha rilevato, ancora una volta, l’importanza della tecnologia all’interno della moda, alcune delle scuole partecipanti, tra cui il Politecnico di Milano, stanno considerando la possibilità di inserire nei loro programmi di studio, corsi di disegno spaziale e tecnologia.
Una felice commistione dunque tra design, moda e tecnologia che rappresenta una nuova frontiera per il mondo formativo-professionale. La scienza dei materiali è sempre più connessa all’abbigliamento professionale e di servizio così come al benessere psico-fisico delle persone.