Spagna. Pioneristica operazione chirurgica di ricostruzione e ricongiungimento della colonna con il bacino
Con un’operazione pionieristica il chirurgo Pedro Cavadas è riuscito a ricostruire la colonna vertebrale e il bacino di un ventinovenne guatemalteco Wilmer Arias, tetraplegico dall’età di 9 anni colpito da una pallottola sparata accidentalmente, che secondo il suo medico era “diviso in due”. Ne dà notizia la stampa spagnola.
Con 2 interventi molto complessi Pedro Cavadas e la sua equipe – presso l’Hospital de Manises di Valencia – con il trapianto di un perone hanno ricomposto la colonna vertebrale ricongiungendola al bacino, dal quale era completamente separata, con il risultato che ora il giovane Wilmer, dopo anni di totale immobilismo, può sedersi senza provare dolore e muovere, anche se in modo modesto, gli arti superiori e inferiori.
Il paziente, quando venne ferito da bambino (era il 1999) stette 2 mesi e mezzo in coma. Pur rimanendo paralizzato, nel corso degli anni, con grande forza di volontà, è riuscito a studiare e a inserirsi nel mondo del lavoro fino al 2015, quando a causa di un sopraggiunto dolore profondo è stato costretto a lasciare il lavoro e a poter stare soltanto nella posizione supina. Le sue condizioni si sono aggravate per l’infezione massiccia nella zona colpita, prodotta dalle diverse ulcere – causate dall’incidente – che hanno danneggiato le ossa. Visitato dagli specialisti sia in Guatemala sia negli Stati Uniti, Wilmer, per tutti, era inoperabile e l’infezione lo stava portando alla morte.
Per questo sono stati necessari i 2 interventi come ha spiegato lo stesso dottor Cavadas: il primo per pulire la ferita, la successiva per unire “quel che rimane del bacino con la colonna”. Il risultato è “il regalo della vita a una persona che se non fosse stata operata, sarebbe morta” conclude il luminare, dopo aver precisato che Wilmer, pur continuando a essere un tetraplegico, potrà riprendere a fare la sua vita come prima – e meglio di prima – della terribile infezione.
Pedro Cavadas è nato a Valencia (Spagna) nel 1965, dove ha condotto i suoi studi, specializzandosi in chirurgia plastica presso l’ospedale locale Santa Fe.
È mondialmente famoso per essere stato il primo, con la sua equipe formata da 50 medici, a compiere i trapianti di arti e facciali: nel 2006 ha effettuato il primo trapianto a doppia mano a una donna: nel 2009 il primo trapianto di un volto in Spagna e nel 2011 il trapianto di entrambe le gambe a un uomo amputato per un incidente stradale; procedure complesse che comportano il collegamento di nervi, vasi sanguigni, muscoli, tendini e struttura ossea.
Non a caso in Spagna Pedro Cavadas è stato soprannominato ‘doctor milagro’.
Foto: da sinistra Wilmer Arias e il chirugo plastico Pedro Cavadas