Concorso per racconti umoristici nel segno di Jacum dai Zeis

Concorso letterario dedicato a brevi racconti umoristici, in onore dei cento anni della scomparsa di Giacomo Bonutti, noto come Jacum dai Zeis, avvenuta il 5 settembre 1921

Il testo concorrente dovrà essere breve, massimo di 3200 battute, inclusi gli spazi, e umoristico scritto a scelta in italiano o in friulano.

Ogni concorrente o gruppi di concorrenti potrà inviare fino a 3 racconti.

Termine di presentazione 15 aprile 2022.

Il concorso si rivolge a concorrenti italiani e stranieri grazie alla collaborazione con il network dei Fogôlars Furlans nel mondo.

Il montepremi finale è di 1.000 euro e la cerimonia di premiazione si terrà nell’ambito della “Settimana della cultura friulana” in programma a maggio 2022.

Il regolamento di partecipazione è disponibile sul sito ilfriuli.it.

L’iniziativa è coordinata dal settimanale Il Friuli, Società Filologica Friulana e Università di Udine e gode del patrocinio di numerose istituzioni e del sostegno di BancaTer. Inoltre, il concorso gode della collaborazione dell’Arlef, del patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, dei Comuni di Codroipo, Pocenia e Talmassons, dell’Ente Friuli nel Mondo e del Comitato Unpli Fvg e il sostegno di Confartigianato Udine, di Confcommercio Udine e di BancaTer.

Jacum dai Zeis

Jacum dai Zeis non ha mai scritto un libro. Era un commerciante ambulante di cesti di vimini, eppure, scrive ilfriuli.it “ha influito in maniera determinante sulla cultura popolare friulano” fra fine Ottocento e inizio Novecento. “Infatti – prosegue la testata – è entrato nella storia – ma si potrebbe anche dire nel mito – quale protagonista di vicende, aneddoti, battute che si diffondevano e, poi, si tramandavano oralmente”.

Per lo scrittore umoristico Pierino Asquini “la grandezza” di Jacum dai Zeis, si riscontra “nell’ essere stato, e di essere ancora oggi, una leggenda utilizzando come strumento la furbizia, l’intelligenza e quello che oggi chiamiamo ‘pensiero laterale’. Senza radio o televisioni e tanto meno senza i social network, bensì nei mercati, nelle osterie e nei sagrati dopo messa è stato un influencer straordinario e ancora oggi, a un secolo di distanza, sono tanti i suoi follower. Âstu sintût la ultime di Jacum? Mi à dit mê sûr che al marcjât i àn contade cheste… Jacum dai Zeis è stato per la cultura friulana come il sale: non si vede ma si sente il sapore. Appartiene, cioè, al nostro inconscio collettivo”.

La stessa furbizia che il personaggio friulano usava per denunciare i vizi del potere e puntare il dito contro le prevaricazioni dei potenti. Conclude Asquini :“Jacum dai Zeis è stato un rivoluzionario alla maniera friulana, senza violenza ma con intelligenza”.

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