Imballaggi di plastica sì ma solo se riusati o riciclati. Lo dice l’UE

La Commissione Europea ha deciso che entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere riutilizzati o riciclati, mentre ha posto un limite all’uso delle microplastiche e il bando totale delle stesse nei cosmetici. Allo studio rimedi per limitare le micro-particelle di plastica involontarie come sono, ad esempio, i residui di poliestere e nylon rilasciate durante i lavaggi o le particelle di gomme dei pneumatici usurati.  Al vaglio anche misure per ridurre l’uso delle stoviglie monouso.

Pensando al grave inquinamento delle acque, inoltre, la Commissione, con una direttiva ad hoc, ha stabilito che i porti europei si attrezzino per raccogliere i rifiuti accumulati dalle navi in navigazione.

La spinta propulsiva europea verso il riuso e il riciclo  deriva dalla grande quantità di rifiuti di plastica che  l’Unione produce  ogni anno: 25 milioni di tonnellate, delle  quali riesce a raccogliere e riciclare soltanto il 30%. Una situazione aggravata dalla recente decisione della Cina di cessare l’importazione  e lo smaltimento dei rifiuti e delle plastiche altrui. Dal 1° gennaio 2018, infatti, il gigante asiatico non accetta  24 tipologie di materie destinate al riciclo, compresi gli imballaggi alimentari, la carta da macero e,  soprattutto le plastiche di rifiuto come il Pet e il PVC.  Cessa così l’esportazione europea in Cina del 60% dei suoi rifiuti di plastica e il 13% dei rifiuti di carta.

La strategia della  Commissione è arrivare al riciclo completo dei rifiuti in plastica e diventarne  la capofila a livello mondiale. La fiducia dell’esecutivo comunitario arriva a stimare la creazione di 200mila nuovi posti di lavoro nel settore del riciclo e gli  destina 100 milioni di euro,  entro il 2020, da investire in sviluppo e ricerca tecnologica.

Il limite di tempo al 2030 per entrare in regime, non è vincolante, ma la Commissione ha rilevato che, se sarà necessario, proporrà delle leggi in tal senso.

La decisione della abolizione della plastica entro il 2030 non ha niente a che vedere con l’eventuale tassa sulla plastica, che la stessa Commissione sta valutando per finanziare il bilancio europeo al quale nel 2020 verrà a mancare il contributo del Regno Unito a causa della Brexit. Se il provvedimento sarà adottato rappresenterà il primo tributo a livello comunitario.

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