Rainbow Map 2024. L’Italia non è un paese per tutti

ILGA-Europe ha pubblicato la 16a edizione della Rainbow Map, che classifica 49 Paesi europei in base agli sviluppi legislativi nell’ambito dei diritti LGBTI.

La mappa mostra che, mentre i leader autoritari in tutta Europa continuano a usare come capro espiatorio le persone LGBTI persone a dividere e mobilitare i loro elettorati, altri stanno invece mostrando una forte volontà politica di onorare gli impegni volti a promuovere e proteggere i diritti umani delle persone LGBTI, comunica lLGA – Europa nella sua nota stampa.

L’Italia, che perde due posizioni, ottiene un pessimo 25,41 punti percentuale, scendendo al 36°. La troviamo tra Lituania e Georgia, superata addirittura dall’Ungheria con 32,52% dell’autoritario sovranista  Viktor Orbán,  viene menzionata in apertura del comunicato a cause di quelle regioni che “stanno revocando il diritto alla genitorialità alle coppie dello stesso sesso”.

ILGA-Europe – la principale organizzazione LGBTI in Europa,  produce la Rainbow Map and Index dal 2009, classificando i paesi europei in base alle rispettive leggi e politiche per le persone LGBTI, andando da 0 a 100%. Per creare la classifica ILGA-Europe utilizza 75 criteri, divisi in sette categorie tematiche: uguaglianza e non discriminazione; famiglia; crimini generati dall’odio e discorsi d’odio; riconoscimento legale del genere; integrità corporea intersessuale; spazio della società civile; e diritto di asilo.

Il sito italiano gay.it rimarca come la Rainbow Map sia stata pubblicata a un giorno dal rapporto LGBTIQ Survey III dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, che ha rilevato come oltre due terzi degli intervistati siano stati vittime di dichiarazioni di odio, nonché un aumento significativo della violenza rispetto all’ultimo sondaggio del 2019.

Riepilogo della Rainbow map 2024

I migliori

Per il nono anno consecutivo, Malta continua a occupare il primo posto nella Rainbow Map, con 87,83 punti percentuali.

Con 83,01% punti segue l’Islanda, guadagnando tre posizioni grazie alla nuova legislazione che vieta le pratiche di conversione e garantisce che l’assistenza sanitaria specifica per i trans sia basata sulla depatologizzazione.

Anche il Belgio ha vietato le pratiche di conversione e ora è al terzo posto della classifica con un punteggio di 78,47%.

I peggiori

I tre paesi all’altra estremità della classifica sono Russia (2%), Azerbaigian (2,25%) e Turchia (4,75).

La Russia ha perso 7 punti e 3 posizioni a causa della legislazione federale che vieta il riconoscimento legale del genere e l’assistenza sanitaria specifica per i trans.

Da segnalare la Repubblica di San Marino con il 14,42%.

La Polonia si trova ancora in fondo alla classifica UE con il 17,05%, seguita da Romania (18,86%) e Bulgaria (23,22%).

I Paesi balzati in avanti

Germania , Islanda , Estonia , Liechtenstein e Grecia sono i paesi con i maggiori balzi nei punteggi.

La Germania ha proibito i crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulle caratteristiche sessuali. Mentre sia l’Estonia che la Grecia hanno modificato le proprie leggi per consentire alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e adottare bambini, la Grecia ha anche colmato le lacune nella legislazione antidiscriminatoria per proteggere pienamente le persone LGBTI. Il Liechtenstein ha esteso i diritti di adozione alle coppie dello stesso sesso.

Vengano segnalati anche Francia Scozia e Galles per aver adottato piani d’azione efficaci e completi per l’uguaglianza.

Nota bene: Sia in Danimarca che in Polonia , sono state migliorate le procedure amministrative per l’accesso dei minori al riconoscimento legale del genere (LGR). Sebbene Germania e Svezia abbiano adottato nuove normative per LGR, le leggi non sono ancora entrate in vigore, quindi non si riflettono sulla mappa.

I Paesi che regrediscono

Il Montenegro ha perso il maggior numero di punti (-13%), perdendo 9 posizioni perché non è riuscito ad adottare un nuovo piano d’azione per l’uguaglianza o a introdurre politiche aggiornate sull’asilo e sui crimini ispirati dall’odio.

Oltre al Montenegro, i governi di Spagna , Slovenia , Finlandia , Svezia e molti altri paesi non sono riusciti a rinnovare i loro piani d’azione

L’immbilismo

In molti paesi, le proposte legislative sul tavolo da anni non stanno facendo progressi. Ciò include la legislazione sui crimini ispirati dall’odio e la proposta per il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in Ucraina , che nonostante l’approvazione da parte di diversi ministeri e il sostegno di tutta la società è ancora in fase di stallo.

Comprende anche un progetto di legge sul riconoscimento legale del genere in Repubblica Ceca che eliminerebbe finalmente l’obbligo di sterilizzazione. Dopo cinque anni di ritardo, il governo britannico non ha ancora mantenuto la promessa di vietare le pratiche di conversione. E nonostante molti casi giudiziari e raccomandazioni da parte di istituzioni internazionali, la Lituania non ha fatto progressi nel riconoscimento delle coppie dello stesso sesso.

La Bielorussia ha iniziato a classificare i contenuti LGBTI come “pornografia”, limitando la libertà di espressione delle persone LGBTI. Bulgaria e Grecia non sono riuscite a proteggere gli eventi pubblici LGBTI, perdendo così punti in relazione allo spazio della società civile.

In molti paesi, quest’anno i processi legislativi per le nuove procedure LGR sono in fase di stallo. Allo stesso modo, nessun paese ha vietato interventi medici non necessari sui bambini intersessuali.

La maggior parte dei paesi europei non include ancora l’orientamento sessuale, l’identità di genere o le caratteristiche sessuali come criteri di qualificazione per l’asilo .

In un clima generale in cui i governi minano sempre più il diritto internazionale all’asilo, questa continua omissione è molto preoccupante.

Gli unici progressi di quest’anno in questo ambito sono stati l’aggiunta da parte della Repubblica ceca del SOGI alla propria legge sull’asilo e l’Irlanda che ha fornito un quadro di formazione coerente per i propri operatori che si occupano di asilo.

Dal 2004, ogni 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’Omofobia, la Transfobia e la Bifobia.

 

 

Immagine: illustrazione della Rainbow Map 2024 – sito Ilga-europe

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