L’esercito svizzero apre le porte alle persone Lgbt

Il capo delle forze armate svizzere, il tenente generale Philippe Rebord (al centro nella foto), ha dichiarato la sua intenzione di autorizzare l’accesso alla carriera militare anche alle persone Lgbt.

Al quotidiano locale in lingua tedesca 20 Minuten, Robord ha affermato “di essere dell’opinione che le persone trans abbiano anche il diritto di servire il proprio Paese. Rivedremo il regolamento”.

Le parole del generale seguono la notizia del rifiuto dei medici militari di arruolare Ellyot (il cui cognome è rimasto secreto), un giovane di 21 anni – nato donna ma diventato uomo dopo essersi sottoposto a diverse operazioni chirurgiche – giudicandolo non idoneo nonostante abbia superato tutti gli esami di rito.

Ellyot, non rassegnatosi alla decisione delle autorità militari, ha fatto ricorso e ora una commissione speciale dell’esercito elvetico sta esaminando il suo caso.

Per la televisione svizzera RTS ogni anno i medici militari ricevono circa 20 richieste da parte delle persone trans di accedere alla leva, ma sono costretti a respingerle per via del regolamento vigente. Tuttavia si sono già verificate delle eccezioni come nel caso di una persona che dopo essersi sottoposta ad un’operazione di cambio di sesso, è stata assegnata, per un periodo determinato, ad una missione di pace svizzera in Kosovo.

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