Dimmi come dormi e ti dirò che creativo sei
Il 17 marzo “Giornata mondiale del sonno”, sembra appropriato porsi qualche domanda sull’argomento: è bene dormire poco o molto; quanto influisce sull’attività mentale un sonno disturbato; meglio andare a letto e alzarsi la tardi o viceversa. Dipende da che tipo di creatività vogliamo coltivare o verso quale area creativa siamo naturalmente predisposti. Almeno questo ci rivela uno studio sul rapporto creatività-sonno effettuato dall’israeliana Haifa University.
I ricercatori si sono concentrati su 2 tipi di creatività, quella visiva e quella verbale, osservando 2 gruppi di studenti formati da 30 volontari universitari, provenienti da 7 istituzioni accademiche, nell’ambito delle scienze sociali e delle arti.
I risultati della ricerca hanno mostrano che gli studenti dotati di creatività visiva tendono a dormire poco e male, mentre i verbalmente creativi dormono di più e hanno la tendenza ad andare a dormire e alzarsi tardi.
2 tipi di creatività, quindi, abbinati a 2 modelli di sonno, che rafforza l’ipotesi che l’elaborazione e l’espressione creativa visiva coinvolgono meccanismi psicobiologi diversi da quelli coinvolti della creatività verbale. Un’ulteriore prova, afferma lo studio, che la creatività non è un concetto uniforme.
L’osservazione e i test
Gli studenti sono stati sottoposti sia a test specificamente elaborati per misurare la creatività, sia al monitoraggio fisico durante il sonno, osservandone gli aspetti oggettivi, come la durata e la tempistica (il tempo per addormentarsi e svegliarsi) e gli aspetti soggettivi, ossia la qualità del sonno.
L’approccio usato dai ricercatori per definire la creatività si è basato, sui seguenti 4 requisiti di ciascun soggetto:
– la scorrevolezza: la capacità di produrre una vasta gamma d’idee;
– la flessibilità: la possibilità di passare facilmente tra diversi modelli di pensiero al fine di produrre la vasta gamma d’idee;
– l’originalità: l’idea unica rispetto alle idee nell’ambiente;
– l’elaborazione: la capacità di sviluppare ogni idea separatamente.
Il team di ricercatori è stato guidato dal professor Tamar Shochat.