Conselice dove si vorrebbe celebrare la libertà di stampa in Italia

La libertà di stampa in Italia non gode di buona salute. Nel World Press Freedom Index 2025, pubblicato da Reporters sans frontières (RSF), rispetto al 2024 perde tre posizioni, posizionandosi al 49° posto su 180 Paesi.

Il punteggio complessivo del nostro Paese cala da 69,8 a 68,01 su 100, per le ingerenze, evidenzia RSF, di pressioni politiche sociali ed economiche.

Per la crescente ingerenza politica nei media pubblici, il rapporto ricorda la cosiddetta ‘legge bavaglio’ che limita la pubblicazione di atti giudiziari, mentre per le pressioni economiche sui giornalisti vengono sottolineati le condizioni di precarietà, dei tagli e la concentrazione della proprietà editoriale.

Scendono, dunque, gli indicatori sociale, politico ed economico, rispettivamente a 67,22, 58,69 e a 50,32 per gli insistenti attacchi sia verbali sia fisici a cui sono sottoposti i giornalisti durante le manifestazioni pubbliche. E riguardo la loro sicurezza, pur raggiungendo un punteggio alto – 89,41 – il rapporto ricorda le pressioni delle organizzazioni mafiose, soprattutto nel Sud Italia, persistenti nelle loro minacce, intimidazioni fino alle aggressioni fisiche verso i reporter che si occupano di mafie e corruzione: sono 20 i giornalisti costretti a vivere sotto scorta.

Pur essendo alto il punteggio degli indicatori della sicurezza e stabili gli indicatori legislativi -70,40 –, per RSF l’uso strumentale della diffamazione e delle *SLAPPP (acronimo per strategic lawsuit against public participation) sono strumenti efficaci contro l’informazione libera e indipendente.

Vittorio Di Trapani, presidente della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) ha commentato il resoconto della RSF così: “I problemi sono quelli noti, ma con un evidente peggioramento … . Si è aggiunto anche lo spionaggio ai danni dei giornalisti, come nel caso del direttore di Fanpage Francesco Cancellato. E tra poche settimane l’Italia finirà in rischio infrazione Ue per il mancato rispetto dell’European Media Freedom Act”.

“Ora partirà il tentativo di delegittimare questa classifica che condanna l’Italia. Ma fatto sta che tutti gli osservatori – a partire dalla relazione sullo stato di diritto della Commissione europea – denunciano gli stessi pericoli, gli stessi rischi per la libertà di stampa in Italia – ha concluso Di Trapani -. Quando scatterà l’allarme? Quando l’Europa finalmente attiverà un monitoraggio urgente per evitare che l’Italia completi la sua trasformazione in una seconda Ungheria?”.

Intanto a Conselice (Ravenna), dove ha sede il Monumento alla Libertà di stampa e alla stampa clandestina (nella foto in alto), il 3 maggio 2025, si è celebrata la 32esima Giornata mondiale della libertà di stampa.

  • nota: *SLAPPP: acronimo per ‘strategic lawsuit against public participation’, in italiano, ‘azione legale strategica contro la partecipazione pubblica’.  L’obiettivo del ricorrente non è tanto vincere quanto intimorire l’avversario e reprimere il dibattito pubblico. La SLAPP non si basa su reali ragioni legali e in Italia ci si riferisce con la locuzione  ‘querele temerarie’ o ‘cause temerarie’

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