Gli anni buddisti di Jack Kerouac

Anni buddisti – Inediti dello scrittore Jack Kerouac (1922 – 1969), scoperti negli archivi dopo oltre cinquant’anni dalla sua morte prematura, oltre a riflettere la sua filosofia di vita –   famosa cifra delle personalità dell’uomo e dello stile dello scrittore –  si caratterizzano per i netti riferimenti al buddismo.

Si tratta di circa 30 racconti, oltre a poesie e riflessioni: materiale composto tra il 1954-58, ora riunito nel libro The Buddhist Years: Collected Writings (ed. Rare Bird Books e Sal Paradise Press), curato da Charles Shuttleworth,  il quale ne ha anticipato il carattere: improntato sulla spiritualità, venato di religiosità, con riferimenti autobiografici che rivelano i sentimenti dell’animo profondo dello scrittore solitamente solitario, che non sorprende.

Jack Kerouac è stato, infatti, l’inventore del termine beat (contraendo la parola beatific e, quindi, a intendere beat come beato, “da cattolico”, quale era per formazione) e non aveva intenzione di scrivere testi politici – contestatori (come poi vennero considerati i suoi libri), ma religiosi.

Autore del famoso libro On the road (Sulla strada), manifesto del movimento giovanile Beat generation, la sua scrittura ritmata che descriveva un’esistenza dedita alla libertà assoluta, oltre le convenzioni e contro ogni forma di imposizione, hanno creato il fraintendimento fra le sue intenzioni iniziali e le interpretazioni date ai suoi testi.

Fraintendimento che, forse, sarà superato dagli inediti della raccolta Gli anni buddisti, nelle librerie statunitense dal 6 maggio 2025.

 

Per approfondire: jackkerouac.com

 

Immagine: lo scrittore statunitense Jack Kerouac 

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