L’ MGF è ancora molto diffusa ma l’ONU pensa di eliminarne la pratica entro il 2030. Ne ha fatto l’Obietto 5 dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile. Intanto un documentario ci mostra la dolorosa realtà di Sande potente setta di sole donne fondatrice di scuole in Liberia che impone l’MGF come atto di ammissione
In Sudan continua la politica governativa a favore dei diritti delle donne. Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge che vieta la pratica delle mutilazioni genitali femminili. Previsti fino a 3 anni di carcere, per tutti coloro – escluse le vittime – che la eseguirà
Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un problema anche italiano ed europeo. Le stime riportano a una cifra che va tra le 46mila e le 57mila donne straniere maggiorenni con mutilazioni genitali femminili presenti nel nostro Paese. In Europa sono circa 500mila. Le azioni delle associazioni a contrasto della pratica
Il 6 febbraio è la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, pratiche condannate dall’Onu ma soprattutto, dal 2016, dal Parlamento dell’Unione Africana. Le associazioni africane confermano la decrescita del fenomeno e concordano che con il tempo sarà sradicato. Mentre cresce la consapevolezza maschile, come dimostrano “i guerrieri” della Maasai Cricket Warriors.
L’11 ottobre 2016 è la V giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, voluta dall’Onu, per richiamare l’attenzione sulle violenze, soprusi, diritti violati e diseguaglianze a cui sono sottoposte le bambine nel mondo. Pur con significativi progressi, nei paesi meno sviluppati i drammatici problemi legati all’infanzia tutta e, della bambine in particolare sono lungi dall’essere risolti
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