Leggere: come sopra -vivere al blocco del lettore
“Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà” ha detto Italo Calvino. Un’affermazione importante. Perché può anche far paura: la potenza creativa...
“Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà” ha detto Italo Calvino. Un’affermazione importante. Perché può anche far paura: la potenza creativa...
#Ioscrivoperché ovvero, un hashtag. Come dire: una richiesta di pensiero. Su un’attività che, come abbiamo scoperto qualche settimana fa proprio qui su abbanews, piace un sacco ad un sacco di italiani. Che ci fa scoprire la forza salvifica dello scrivere.
Tanti scrittori e pochi lettori. Con indici di lettura di nuovo in pesante calo. E con il digitale che non sfonda. La scrittura è un’attività che agli italiani piace tantissimo, quasi fosse un’ossessione cultural-narcisistica (ossimoro?).Uno sfasamento dunque tra lettura e scrittura.
La lettura per coloro che non la vivono come un atto naturale, come mangiare, bere o giocare, è percepita con eccessiva pagana sacralità, quasi fosse un atto iniziatico. Sembra che il mondo sia diviso tra “chi legge e chi non legge” e questi ultimi siano macchiati di un’onta sottile ma che aleggia nell’aria. Abbattiamo la barriera di cristallo e proponiamo iniziative di incontro e confronto in occasione del “Maggio dei libri”.
Gli incipit dei libri con l’avvento di Internet sono diventati una vera e propria moda. I siti dedicati sono migliaia. Alcuni si limitano a elencarli, altri li hanno divisi in categorie. Poi si trovano pure giochi per indovinarli e guide più o meno raffazzonate su come scriverne di bellissimi. Ma, perché?