Taggato: giornalisti

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Giornalisti senza paura ma che vorremmo ancora tra noi

La libertà, l’indipendenza dell’informazione e la sicurezza dei giornalisti, sono stati al centro della World Press Freedom Conference 2020 organizzata dall’Unesco e dai Paesi Bassi il 9 e 10 dicembre 2020, presso il World Forum de L’Aja. Date simboliche che ci spingono a riflettere su quanto il giornalismo sia vittima sacrificale della verità

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Garantire la libertà di stampa e la sicurezza degli giornalisti nelle proteste e manifestazioni di piazza

Forte aumento del numero delle proteste e manifestazioni di piazza nel mondo durante le quali le forze di sicurezza violano la libertà di espressione e sottopongono i giornalisti ad atti di violenza. Nella prima metà del 2020 sono stati segnalati numerosi casi anche in Europa, nella democratiche Francia, Spagna e Gran Bretagna. L’allarme e le raccomandazioni dell ultimo Rapporto dell’Unesco

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Libertà di stampa. I giornalisti uccisi nella prima metà del 2019

Il Messico e l’Afghanistan continuano a essere i Paesi più pericolosi per quei giornalisti che svolgono la loro professione inseguendo la verità. 15 uccisi, un terzo dei 38 giornalisti assassinati in 20 Paesi del mondo in questa prima metà dell’anno, secondo il Rapporto PEC che lancia un appello alla comunità internazionale perché promuova un meccanismo indipendente a tutela dei giornalisti

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Si riaccende il sogno di Antonio e Bartek

Lo studio radiofonico del Parlamento europeo a Strasburgo sarà dedicato ad Antonio Megalizzi e a Barto Pedro Orent-Niedzielski i giornalisti uccisi a Strasburgo nell’attentato terroristico dell’11 dicembre 2018. Europhonica, la radio web che racconta l’Unione Europea e per la quale lavoravano con passione i 2 giovani giornalisti, l’11 febbraio 2019, a due mesi esatti dall’attentato, riprenderà le sue trasmissioni

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3 maggio. Giornata della Libertà di Stampa e l’Italia migliora

Anche nel democratico Occidente la libertà di stampa è sotto tiro, come dimostra il suo Paese leader, gli Stati Uniti d’America, sceso al 45° posto nella classifica mondiale. E anche l’UE lancia l’allarme, ma una buona notizia ci viene dall’Italia che rimonta e si posiziona appena sotto gli States. Nel 2017 eravamo i cinquantaduesimi della classifica