Ziapin2, contro la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare
La proteina Ziapin2 sembra essere efficace contro gli effetti della retinite pigmentosa e la degenerazione maculare provocate dalla senescenza e che portano alla graduale cecità per degenerazione dei fotorecettori della retina. La retinite pigmentosa meno diffusa (colpisce 1 persona su 3500) è di natura genetica.
Esistono terapie e trattamenti in grado di ridare al paziente una visione parziale la promettente molecola Ziapin2 potrebbe essere la base per lo sviluppo di nuove terapie in grado di ripristinare la vista. Lo sostiene lo studio condotto dall’Istituto Italiano di Tecnologia, dall’Ospedale Policlinico San Martino e dal Politecnico di Milano, recentemente pubblicato su Nature Communications.
Come riporta opentalk.iit.it, lo studio dimostra come “la molecola Ziapin2, modificando in modo luce-dipendente le proprietà elettriche della membrana dei neuroni in risposta alla luce, è in grado di ripristinare le risposte ON, OFF e ON-OFF indotte da stimoli luminosi nella retina di modelli preclinici di retinite pigmentosa, con conseguente riattivazione delle multiple tipologie di risposta tipicamente presenti nelle retine sane. Inoltre, Ziapin2 – iniettata per via intraoculare su modelli preclinici di retinite pigmentosa che avevano raggiunto lo stadio di completa cecità – è stata in grado di ripristinare comportamenti indotti dalla luce e acuità visiva con un effetto presente per due settimane, superando tutti i test di biocompatibilità”.
La molecola Ziapin2 è stata sintetizzata nel 2020 dai ricercatori Chiara Bertarelli, Guglielmo Lanzani e Fabio Benfenati nel lavoro misto per istituti di appartenenza (ITT -e Politecnico di Milano) e discipline, pubblicato su nature.com. . Esi è compresa la sua natura di fototrasduttore “che assorbe la luce e la trasforma in segnale elettrico. Inserendosi nella membrana dei neuroni, Ziapin2 ne modula l’eccitabilità in modo dipendente dalla luce, agendo esclusivamente sulle proprietà passive della membrana, senza interferire con canali ionici o recettori dei neurotrasmettitori.
Ora il team di ricerca dell’ ITT per la prima volta ha riscontrato come la Ziapin2 agisce in modo analogo anche “sui neuroni della retina interna risparmiati dalla degenerazione, particolarmente a livello delle cellule bipolari, dove l’informazione luce/buio viene segregata nei distinti canali ON e OFF per poi essere inviata dalle cellule ganglionari al cervello mediante il nervo ottico – riferisce ancora opentalk -. E, rispetto ai precedenti risultati ottenuti su modelli cellulari, questa ricerca conferma l’efficacia della molecola in un contesto in vivo”.
“Abbiamo dimostrato infatti che Ziapin2 è in grado di rigenerare il fisiologico antagonismo tra i neuroni retinici ON, che segnalano la presenza di luce, e quelli OFF, che segnalano l’assenza di luce a livello delle cellule bipolari della retina. Il ripristino dell’attività differenziale è alla base delle complesse risposte retiniche agli stimoli luminosi da cui deriva una visione più naturale” afferma Fabio Benfenati, coordinatore del Center for Synaptic Neuroscience and Technology di IIT e affiliato IRCCS Ospedale Policlinico San Martino
“Nei modelli preclinici di retinite pigmentosa, Ziapin2 ha ripristinato le risposte alla luce e al contrasto fino a due settimane dopo una singola iniezione intraoculare senza effetti tossici o infiammatori – conclude Stefano Di Marco, ricercatore affiliato IIT, attualmente Professore presso l’Università di Genova, confermando come questo “approccio innovativo potrebbe rappresentare un punto di svolta nel recupero visivo nelle malattie degenerative della retina”.
“Ziapin2 si dimostra essere una molecola chiave nell’agire esclusivamente sulle proprietà passive della membrana . –dichiara Chiara Bertarelli, ordinaria del Politecnico di Milano -. Questo studio ne evidenzia l’efficacia in vivo e le potenzialità applicative”.
Immagine by Istituto Italiano Tecnologia (opentalkitt.it)