Tehachapi. Se posso cambiare io, perché non possono farlo loro?
Tehachapi è il documentario che lo street artist francese, JR, maestro della convergenza tra fotografia, collage e video dai risultati fantasmagorici, ha realizzato nel corso di 4 anni in una prigione di massima sicurezza americana e, approdato al pubblico, da pochi mesi.
Il documentario si svolge nel penitenziario di massima sicurezza del carcere californiano California Correctional Institution, nella località che dà anche il nome all’opera ed è incentrata in un’inchiesta – dialogo nato spontaneamente tra l’artista e i detenuti e le guardie carceriere, mentre erano impegnati a realizzare e a fissare ‘abusivamente’ nel grande cortile del carcere, il grande manifesto The Yard, composto da JR e il suo team.
The Yard
Nel 2019 JR si recò presso il carcere per presentare l’idea di questo progetto artistico che ha richiesto la collaborazione di 28 detenuti, alcuni di vecchia data, altri condannati al fine pena mai. Ottenne rapidamente il permesso.
L’artista francese fotografò dall’alto gli uomini scelti, i quali, poi, raccontarono la loro storia davanti a una telecamera, senza seguire una scaletta o a rispondere a specifiche domande, ma attraverso un libero flusso espressivo di pensieri, riflessioni, speranze dal quale sono state ricavate 48 storie e raffigurazioni dei loro protagonisti, in grado di offrire svariate prospettive del mondo carcerario.
La seconda fase del progetto vide JR e la sua squadra tornare al carcere, dopo pochi giorni, per posizionare il grande poster formato da 338 porzioni di carta nel cortile, ancora con la collaborazione dei detenuti e della polizia penitenziaria e completando il collage in poche ore. Al termine l’installazione era perfetta e vista dall’alto mostrava un imponente immagine dove ciascuno nel proprio ruolo ben definito formava un collettivo, forte espressione di cooperazione, pur nell’angusto spazio aperto al centro della prigione.
L’installazione originale, effimera per sua natura come opera di street art, è rimasta nel carcere fino alla sua consuzione, Una riproduzione è stata mostrata nel 2020 presso la galleria Perrotin di Parigi.
Il documentario. Sono tornati e torneranno
Poi è diventata la protagonista del documentario Tehachapi, presentato alla Festa di del Cinema di Roma 2023 e distribuito in Francia nella primavera del 2024, dove JR (qui anche regista insieme a Tasha Van Zandt) in 92 minuti, oltre a svelare il dietro le quinte del progetto iniziale, narra di quelli susseguiti: i programmi di fotografia condotti anche con i familiari dei detenuti e i sopravvissuti ai crimini: “Negli ultimi 3 anni e mezzo – ha spiegato l’artista a euronews.com – siamo tornati e continueremo a tornarci” sorprendendosi lui stesso di essere stato in grado di realizzare un progetto del genere in un ambiente simile.
Invece ha seminato semi. Tra i suoi collaboratori odierni c’è Kevin Walsh, che ha trascorso in carcere 14 anni, e oggi segue JR per condividere la sua esperienza ed è attivo nella comunità carceraria come volontario nel supporto degli altri detenuti, dopo aver riacquistato la libertà nel 2021, ed essersi fatto cancellare l’orripilante svastica tatuata sul viso.
Walsh è un simbolo: rappresenta il cambiamento fra i partecipanti all’esperienza artistica, delle interazioni fra i detenuti e il personale carcerario, che hanno avuto una ricaduta positiva sull’intera popolazione carceraria. Alcuni di loro sono stati trasferiti a livelli di sicurezza inferiori, anche in libertà vigilata.
Per Walsh In “uno dei momenti più significativi” è quando vide una guardia parlare a sua madre mentre gli faceva visita poco dopo uno dei progetti, riporta euronews.com: “Ha iniziato a parlare a mia madre come se non fossi nemmeno al tavolo e stava solo spiegando che lui e molte delle guardie erano molto orgogliosi di quello che stavo facendo e del cambiamento che si stava sviluppando”.
L’insegnamento maggiore? Il cambiamento
L’insegnamento maggiore da questa esperienza, come rimarca JR è, infatti, quello del cambiamento: “Possiamo cambiare? Qualcuno può cambiare? E se posso cambiare io, perché non possono farlo loro? È qualcosa a cui non avevo mai pensato prima. E questo mi ha colpito stando lì, dentro la prigione” ha detto JR.
Secondo uno dei presenti alla presentazione del documentario dopo la visione ha commentato: “Ti dà speranza, ti dà fede nell’umanità. E ancora una volta, dimostra che empatia e compassione possono davvero salvare vite. E anche l’arte, ovviamente”.
Link: JR – Tehachapi
Immagine: Tehachapi – California (Stati Uniti) l’installazione The Yard realizzata nel 2019 dall’artista JR nel 2019 all’interno del California Correctional Institution