Lucia D’Anna. Insegnare musica a tutti nella terra non promessa
Lucia D’Anna è una trentenne violoncellista di barocco e moderno di Varese ma trasferitasi a Gerusalemme alcuni anni fa, dove ha sposato un collega palestinese arabo e dove da pochi anni è nato il loro figlio.
Insegna musica presso l’Istituto Magnificat della Custodia di Terra Santa come il marito, i colleghi sono israeliani mentre gli allievi anche palestinesi. Collabora con il Bareboheim Institute di Ramallah (capitale della Cisgiordania) e si occupa di progetti di musica per i bambini di Gerusalemme Est e Betlemme e scrive per il prealpina.it.
Nei primi giorni dell’autunno 2023 alla vigilia dell’attuale ed ennesimo conflitto – ma particolarmente feroce – israelo-palestinese deflagrato dopo fatti del 7 ottobre (l’attacco di Hamas a Israele), aveva appena partecipato al Festival della musica ad Abu-Gosh in cui ebrei, musulmani e cristiani suonano assieme “ed eravamo tornati entusiasti, perché per la prima volta era andato tutto bene” come racconterà, intervistata da interris.it. Poi il pogrom terroristico li gettò in una condizione contraddistinta da un “odio inutile ed incontrollabile che non fa l’interesse di nessuno”.
Abituata a vivere fra i due gruppi la cui eterogeneità è esasperata dal conflitto in corso – e spinta dalla necessità di fare qualcosa – ha scelto di affidare la testimonianza di questa drammatica quotidianità al libro Terra non promessa (Sonitus edizioni).
Dodici racconti veri o verosimili ambientati in quella Terra tormenta tanto che D’Anna definisce “non promessa”, con la prefazione di Ugo Tramballi, editorialista del Sole 24 Ore e collaboratore dell ISPI, che, fra l’altro, vi scrive: “Questo fra israeliani e palestinesi e il conflitto più lungo della storia contemporanea”.
Storie di palestinesi, israeliani, credenti, laici, stranieri, amici, nemici: 12 milioni di persone (circa 10 israeliani e 2 palestinesi), in un territorio di 28 000 chilometri quadrati – poco più grande della Lombardia – le cui vite, inevitabilmente s’intrecciano formando una realtà complessa, tormentata, difficile anche da immaginare e quindi da giudicare, se non si conosce direttamente.
Lucia D’Anna ci offre il suo sguardo esperto e, al tempo stesso, intimo su una Terra che, nonostante la ferocia che l’attraversa, in molti (e noi con loro) speriamo possa diventare presto una casa tranquilla e sicura per due Stati di due popoli che riescano a riconoscere il diritto reciproco di cittadinanza.
Parte del ricavato del libro Terra non promessa sarà devoluto per progetti umanitari.
Per approfondire consigliamo l’ascolto della trasmissione di Radio Rai 3, Momus. Il caffè dell’opera del 8 febbraio 2025, la cui replica è disponibile QUI.
Immagine: 1) Lucia D’Anna al centro, con alcuni dei suoi allievi del Magnificat Institute Jerusalem (tratta dalla pagina Facebook della musicista; 2) copertina del libro ‘Terra non promessa’ di Lucia D’anna